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Reportage
Viticoltura sociale
Cooperativa Calafata

Un’altra agricoltura è possibile

Da Cook_inc N. 39
Cooperativa Calafata
10 minuti

Calafata è una parola misteriosa dal suono esotico. L’etimologia riporta a un verbo di origine latina calefacere “riscaldare” e in particolare riscaldare al fine di rendere stagna qualsiasi giunzione tra metalli o legno; con lo stesso significato il termine era usato nel mondo arabo dove compariva come qalfat. L’assonanza tra le due antiche espressioni evoca l’origine della civiltà mediterranea che si formò grazie all’incontro, a volte bellicoso ma più spesso commerciale, tra popolazioni orientali e occidentali. La stessa parola passò poi a indicare un vero e proprio mestiere marinaro; quello dei calafati, artigiani impegnati nel rendere impermeabili le chiglie delle navi, nell’asciare e nel rattoppare scafi consunti dall’uso per far riprendere il mare a chi non poteva vivere senza.

Saldare, proteggere, collegare, unire le diversità; i plurimi significati storici dell’antico termine latino sono tutti racchiusi in una piccola cooperativa sociale agricola nata a Lucca nel 2011 la cui vicenda rappresenta una positiva contaminazione tra la pratica dell’agricoltura biodinamica, l’inclusione di persone svantaggiate e il recupero di suoli in abbandono.

Oggi la Cooperativa Calafata è una realtà poliedrica di 30 ettari circa, divisi tra vigne, oliveti, orti e alberi da frutto e tante persone che, come gli artigiani di un tempo, si occupano di rattoppare e unire le disparità sociali delle comunità contemporanee usando lo strumento antico ed eterno del lavoro della terra.

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