Saggio
viticoltura olistica
La visione agricola di Paolo Ravano 
Comunicare fa male
Testo di
Fabio Pracchia
Da Cook_inc N. 38
La visione agricola di Paolo Ravano 
9 minuti

“Se mi chiedete quale sia il mio mestiere, rispondo con difficoltà; non sono agronomo, non sono enologo ma, da circa venti anni, vivo grazie alla viticoltura”.

Conviene abbandonare ogni rigido schema mentale quando si inizia a conoscere Paolo Ravano e il suo modo si viaggiare nel mondo dell’agricoltura contemporanea. Genovese di nascita, oggi è uno degli esponenti di spicco di un modello di viticoltura che sa coniugare gli aspetti ancestrali del rapporto tra uomo, natura e agricoltura con le esigenze, non rimandabili, del tempo presente, quali la rigenerazione dei suoli e la sostenibilità, ecologica e umana, di un organismo agricolo. Il lavoro di questo atipico consulente è la sfera subliminale che sottende l’evidenza di ogni attività agricola umana, compresa la viticoltura. Le energie sottili che legano le correlazioni incessanti tra piante, suolo e uomini, regolate a loro volta dai meccanismi celesti, rappresentano i riverberi meno eclatanti, ma altrettanto significativi dei gesti conosciuti e svolti in ogni azienda viticola come la lavorazione dei suoli, la potatura, i trattamenti e la gestione del ciclo dell’uva, dalla raccolta alla vinificazione. 

A ogni gesto pratico e concreto del lavoro quotidiano corrisponde un’eco quasi impercettibile, il cui effetto cadrà sull’azienda agricola intesa come insieme di persone e realtà produttiva, in qualche modo, in qualche luogo e in un certo tempo. Trarre un ordito da questi filiformi energie, armonizzare gli effetti dei gesti agricoli sono i campi di applicazione delle competenze di Paolo, competenze puntuali e necessarie nell’epoca attuale della viticoltura italiana. Se fino a venti anni fa il riduzionismo scientifico applicato all’enologia aveva ottuso le sensibilità agricole e separato le mansioni agronomiche da quelle enologiche, allontanando di fatto discipline intimamente connesse per una cieca fede tecno-scientifica, la migliore viticoltura di oggi ha saputo rimarginare il distacco e declinare le realtà viticole sotto il segno della complessità. L’impegno professionale di Paolo Ravano, così, ha a che fare con lo svelamento delle relazioni intercorrenti tra mondo vegetale e pensiero umano; una sorta di contrappasso per un uomo a prima vista schivo e di poche parole. “Questa fase della mia vita – racconta divertito – giunge inaspettata a dire la verità e potrei riassumere la mia esperienza secondo tre grandi capitoli: quello del fare, quello dell’osservare e, adesso, non senza sorpresa, quello del parlare, così come faccio con voi in questo momento che, per un genovese, è simile a un’estorsione”.

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