“Aprire, aprire, aprire, aprire! In un mondo in cui si cerca di massimizzare tutto, noi vogliamo dare la possibilità di creare piccoli spazi dove ognuno possa raccontare la propria libertà”.
Non è passata nemmeno mezz’ora da quando Edelberto Baracco – noto come Iguana – e io abbiamo iniziato a parlare, che dalla sua bocca escono queste parole che mi sembrano la perfetta sintesi del suo pensiero e della storia di quella che nel giro di quasi trent’anni si è affermata come una delle principali aziende di importazione e distribuzione di alcolici del nostro Paese.
Compagnia del Caraibi nasce nel 1995. Dario Baracco, per i più Tigre Ciliegio, padre di Iguana, nel 1993 aveva un’attività di un certo successo: la Compagnia della buona terra commerciava vino e conserve di frutta autoprodotte selezionando materie prime di piccoli produttori attenti agli aspetti ambientali. Il 1993 è stato un anno particolarmente felice, così Tigre, per festeggiare i risultati raggiunti, porta i suoi agenti a Cuba per un viaggio premio, una consuetudine, allora, piuttosto diffusa. Mentre gli altri si godono il mare e la spiaggia lui va alla scoperta di cose buone. È una ricerca più che altro personale. Non c’è una prospettiva commerciale o di qualche altro tipo da soddisfare. Poi, però, arrivano un rum e alcune birre che appaiono a Tigre interessantissime: sul mercato italiano, infatti, non c’era nulla di quel tipo. L’operazione, tra trasporti e dogane, è tutt’altro che semplice, ma dopo due anni il primo carico di birra e rum arriva in Italia e può essere distribuito.
Fai login o abbonati