Testo e foto di Pierpaolo Penco
Alla ricerca di nuovi percorsi tra i vini sfogliando la guida Slow Wine
La presentazione della Guida Slow Wine, che si tiene da 3 anni a Montecatini, con la degustazione dei vini presso l’elegante sede delle Terme del Tettuccio, è una ghiotta opportunità per chi voglia scoprire cantine non abituate ai tradizionali palcoscenici, zone meno celebrate e vitigni dalla presenza strettamente locale.
In generale, la cifra stilistica scelta da Slow Food nella Guida curata da Fabio Giavedoni e Giancarlo Gariglio è quella di mettere in luce non solo l’eccellenza della produzione nazionale (cui è riservato il premio “Grande vino”) ma soprattutto quelle aziende, spesso medio-piccole, che adottano una produzione allineata alla vision del “buono, giusto e pulito” dell’Associazione braidese. Le c.d. “Cantine Slow”, quindi, seguono una produzione il più possibile rispettosa della natura, del terroir e della cultura dei tanti territori vinicoli italiani (e, dalla scorsa edizione, sloveni). Anche proponendo vini per una beva spensierata, dall’invitante rapporto qualità/prezzo, gratificati dalla categoria “Vino quotidiano”. Negli assaggi di quest’anno abbiamo scelto di seguire un percorso che, tra le 1000 etichette presenti, ci consentisse di andare alla ricerca di vini meno frequentati durante altre manifestazioni, con il chiaro intento di individuare bottiglie “gastronomiche” tra produttori, vitigni e zone che, spesso, non travalicano i confini regionali.
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