Testo di Greta Contardo
Foto cortesia di ALMA
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, 28 aprile 2022. È una splendida giornata e Venezia mozza il fiato come solo lei sa fare. All’Isola di San Giorgio Maggiore arrivano alcuni pesi massimi dell’enogastronomia italiana. Pasticceri, panettieri, norcini, affinatori, chef… sono alcuni (molti) dei 39 Maestri d’Arte e Mestiere dell’enogastronomia e dell’ospitalità (MAM), che hanno ricevuto lo speciale riconoscimento (biennale – dal 2016) ideato da Fondazione Cologni in collaborazione con ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana. Sono “affermati maestri che si sono distinti per particolari meriti professionali e per l’attività svolta in favore della trasmissione del sapere alle giovani generazioni, preservando un patrimonio d’arte, cultura e produttività senza eguali”.
La Laguna è solo il contorno, la scenografia perfetta per qualcosa di molto grande: sono tutti lì per il primo Summit Nazionale dei MAM. Un appuntamento fortemente voluto, un’occasione di confronto, di comprensione e progettualità. Un congresso per rendere omaggio al loro valore umano, per difendere e promuovere i saperi unici della tradizione italiana, per sottolineare la necessità di un maggiore riconoscimento istituzionale e per costruire un futuro migliore insieme affinché le competenze dei Maestri non vadano perdute e il testimone passi alle nuove generazioni. Insomma, un tributo ai “beni culturali viventi”: gli artigiani.
Non è casuale la scelta di Venezia: città dall’inestimabile patrimonio creativo, città della Biennale, città di una rara bellezza creata proprio dalle “mani intelligenti” degli artigiani, degli artisti. In questo contesto, alla Fondazione Cini sull’Isola di San Giorgio Maggiore si inserisce la mega esposizione Homo Faber, l’importante manifestazione culturale dedicata all’alto artigianato realizzata dalla Michelangelo Foundation for Creativity & Craftsmanship. Tre settimane (dal 10 aprile al 1° maggio) di celebrazione del saper fare dell’uomo, in 4.000 metri quadri espositivi. Il Giappone è il Paese ospite e sottile fil rouge di Homo Faber 2022.
Proprio al Giappone (e alla Francia) si ispira il primo Summit MAM, come ha sottolineato Enzo Malanca – Presidente di ALMA – all’apertura del convegno. “Tanto abbiamo da apprendere da alcuni modelli internazionali, come quello francese e giapponese (i Ningen Kokuhō – Tesori Nazionali Viventi in Giappone e i MOF – Meilleur Ouvrier de France in Francia). Paesi nei quali la consapevolezza delle Istituzioni è anche preservazione dei territori e sviluppo di una delle economie più importanti: il turismo. È per questo che ALMA ha iniziato una campagna di sensibilizzazione, con il preciso obiettivo di portare in Italia il dovuto riconoscimento alla Cucina Italiana come forma d’arte”.
I lavori si sono aperti con i saluti istituzionali del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Stefano Patuanelli, dell’Assessore allo Sviluppo Economico e Turismo del Comune di Venezia Simone Venturini e con il contributo video di Davide Rampello. È stata la volta poi della tavola rotonda moderata da Maddalena Fossati (direttrice della rivista La Cucina Italiana) con protagonisti: lo chef Massimiliano Alajmo, il maestro pasticcere Corrado Assenza (MAM 2020), Roberta Garibaldi (amministratore delegato di ENIT); Alberto Cavalli (executive director di Michelangelo Foundation e general curator di Homo Faber) e Andrea Sinigaglia (direttore generale di ALMA).
Tanti, tantissimi i contenuti emersi. Corrado Assenza ha ragionato sulla trasmissione quotidiana del valore dell’artigiano e sul suo ruolo sociale: “Il valore e la conoscenza dell’artigiano si tramandano quotidianamente, con il fare che parte dal pensare, che si concretizza sul foglio bianco che ciascuno di noi si trova di fronte ogni giorno al mattino quando si sveglia”. Per Massimiliano Alajmo: “gli artigiani corrispondono alla tavolozza dei nostri ingredienti. Attraverso le loro mani e il loro sentire danno luce alle proprie creazioni e per noi è un’opportunità unica dare visibilità a queste grandi persone”. Roberta Garibaldi ha invece presentato un quadro generale del sistema turistico italiano in cui gli artigiani emergono come elemento fondamentale per il turismo: “L’artigianalità va preservata perché è un pilastro del nostro paese, così come l’arte del cucinare”.
Alberto Cavalli ha riflettuto sull’importanza della formazione e sui giovani: “Offrire degli esempi virtuosi e concreti penso sia un investimento per noi stessi: dedicare tempo ai giovani è fondamentale e sappiamo che il tempo è una risorsa scarsa, preziosa. Investire tempo nella formazione e risvegliare l’interesse dei giovani è tanto più urgente quanto entusiasmante”. L’intervento conclusivo di Andrea Sinigaglia ha posto al centro ALMA e il suo grande compito come centro di formazione che, oltre a fare una didattica sempre più innovativa, deve raccontare le storie degli artigiani che attraverso il loro operato creano un patrimonio secolare, figlio di un nuovo rinascimento per il nostro Paese.
La giornata di incontro non poteva che concludersi con un glorioso aperitivo all’Alma Circle (il temporary restaurant curato da Alma in concomitanza con Homo Faber) con una selezione delle meraviglie prodotte dalle mani di alcuni dei MAM partecipanti. Un altro tributo ai beni culturali viventi.