L’arcipelago scozzese che non sembra un arcipelago scozzese (o quasi)
Testo e foto di Amelia De Francesco
Le Orkney Islands, si trovano alla stessa latitudine della città norvegese di Bergen. E non è un caso: proprio questa geografia “comoda” ha fatto sì che lo splendido arcipelago, oggi scozzese, sia stato a lungo dominato proprio dalla Norvegia, passando sotto la corona di Scozia soltanto nel XV secolo, come pegno di nozze – di una dote mai pagata – fra le due casate. Se siete stati in viaggio in altre isole scozzesi, ad esempio le Ebridi, vi troverete un po’ spiazzati, forse: nessuna traccia di gaelico alle Orcadi – né nella lingua né tantomeno nella cultura o nel folklore – e un paesaggio quasi esclusivamente rurale, addomesticato, che ricorda piuttosto alcune zone della campagna inglese, con campi coltivati a foraggio a perdita d’occhio, alternati a prati per il pascolo di decine di migliaia di vacche e pecore, le principali abitanti delle isole. Anche la tradizione gastronomica si discosta da quella delle altre isole scozzesi, con un consumo modesto di pesce e molluschi – difficilissimo trovare in carta il salmone, per esempio, o le capesante! – e una prevalenza di carne d’agnello o di Black Angus. Quello che non cambia, però, è la passione per la birra e il Whisky ed è da qui che partiamo.
Su Mainland, l’isola principale su cui si attracca venendo dalla Scozia e che vanta ben due cittadine principali – Kirkwall e Stromness – sono due le distillerie: Highland Park e Scapa. Highland Park, al momento chiusa per un’ampia ristrutturazione dello stabilimento (riaprirà a gennaio 2025, ci dicono), produce il prezioso liquido color oro utilizzando soltanto lotti di orzo provenienti da Inverness, che viene fatto fermentare in un’apposita stanza – sono solo 7 le distillerie rimaste a farlo – per circa una settimana, per essere poi affumicato per 14 ore con la torba, che darà quel delicato aroma di tostatura che caratterizza il 5% del whisky scozzese. La torba, che in profondità può raggiungere i novemila anni di età e che cresce soltanto di 1 millimetro all’anno, proviene da una torbiera all’interno della riserva naturale di Hobbister Moor, che Highland Park ha ottenuto in concessione. Nel futuro della distilleria, nel 2040, c’è anche l’obiettivo delle emissioni zero: si utilizzerà esclusivamente il calore della produzione che andrà a sostituire il combustibile fossile. Fra le novità del prossimo anno, anche un importante rebranding generale in cui, ci anticipano, i Vichinghi spariranno dalle etichette. Scapa, che vanta una produzione altrettanto artigianale e forgiata dagli elementi naturali delle Orcadi – vento, mare, acqua, innanzitutto – mette a disposizione dei visitatori una sala degustazione suggestiva, con vista sulla baia. Una produzione forse meno iconica, ma costante e in crescita qualitativa. Interessante l’uso, per una delle etichette, del Bere Barley, un’antichissima varietà autoctona di orzo – se ne trovano tracce nell’insediamento di Skara Brae, del 3000 a.C. – usato anche nella preparazione del bannock, un pane tradizionale del luogo a base di bere e di avena, senza lievito, che viene cotto in padella.
Lo potete trovare da Argo’s Bakery, che ha punti vendita in entrambe le cittadine dell’isola principale, insieme a dell’ottimo pane scuro in cassetta e all’Orkney Fudge, da assaggiare almeno una volta. Continuando con la spesa, fermatevi da Flett Butcher a Stromness, la cui storia inizia alla fine dell’800, una macelleria che vende oltre a carni bovine sapientemente frollate e di agnello da piccoli produttori dell’isola, anche un imperdibile haggis home made e il tipico Black Pudding, oltre a una selezione di cheddar della Orkney Cheese Company. L’ultima tappa la farete da Jollys of Orkney, dovetrovarei migliori frutti di mare e crostacei di tutto l’arcipelago. Un’azienda a gestione familiare, di proprietà degli orcadiani George e Anne Stout, che ancora affumicano il pesce nei loro locali dedicati all’affumicatura, come 60 anni fa quando iniziarono, e offrono numerose preparazioni da portar via comodamente sottovuoto.
Le Orcadi non offrono destinazioni che facciano fibrillare il cuore degli appassionati di fine dining, ma ci sono alcuni luoghi che meritano una visita quando, nonostante la pioggia quasi sempre presente e il vento decisamente sferzante, deciderete di abbandonare il vostro confortevole cottage e avventurarvi fuori casa. Innanzitutto, la Orkney Brewery, uno dei due birrifici artigianali – super premiato per le sue birre dalle classifiche internazionali – che offre un punto ristoro per pranzo all’interno del visitor center: qui potrete scegliere fra un ottimo fish & chips o una scodella di fumante cullen skink, zuppa a base di pesce affumicato, patate e porri.
Quando invece visiterete il sito archeologico di Skara Brae, una delle mete principali dei turisti sull’isola, non fermatevi al bar dell’ingresso se non per un caffè: a poche centinaia di metri il cortile di Skaill House – dimora signorile del 1600 nella cui proprietà fu fatto il rinvenimento dell’insediamento neolitico – durante tutta l’estate ospita un pop up restaurant su 4 ruote, il Locki Seafood Shack, creatura di due chef di grande esperienza. Leigh Gould e Alan Skinner servono soltanto crostacei e molluschi da pesca sostenibile, locale, una materia prima freschissima – le capesante, il granchio e l’aragosta che ci hanno servito erano in mare fino a poche ora prima! – e lavorata con pochi orpelli, in ricette in cui si intuisce l’abilità tecnica dei due soci, ma esclusivamente al servizio del gusto. Vi suggeriamo di assaggiare l’insalata di granchio ma anche i frutti di mare in aceto di alghe.
Per un pasto formale, in contesto elegante e curato, il riferimento sull’isola è il ristorante dell’Ayre hotel a Kirkwall, l’Orcadian Restaurant & Bar, con piatti a base prevalentemente di carne e qualche escursione marina. Gustosissimo il formaggio della Grimbister Farm Cheese, un vaccino fresco che dopo pochi giorni vira verso l’acidulo ricordando il formaggio di capra, fritto e servito con insalatina. L’alternativa assai gradevole è The Fovenar, ristorante con camere, che si affaccia sulla baia di Scapa Flow, luogo con ambizioni, il cui menu spazia fra le migliori materie prime locali: manzo, agnello, frutti di mare e formaggio. Il piatto da non perdere è il montone di North Ronaldsay, presidio Slow Food. Si tratta della razza ovina più antica del Nord Europa e tra le più rare al mondo, che pascola su prati che arrivano al mare, nutrendosi durante tutto il corso dell’anno di erba e alghe.
Se state pianificando di andare sulle Orcadi, qualunque sia la motivazione del vostro viaggio, un interesse storico e archeologico – le Orkney Islands sono note come “l’Egitto del Nord” – o naturalistico, la voglia di staccare e di totale relax, un giro gastronomico di scoperta di grandi materie prime o un insieme di tutto ciò… preparatevi a non dare per scontata la vostra conoscenza della Scozia, ma partite con occhi e cuore curiosi e disponibili a incontrare.
Highland Park
Holm Rd
Kirkwall KW15 1SU – Regno Unito
Tel: +44 1856 885604
www.highlandparkwhisky.com
Scapa
St Ola
Kirkwall KW15 1SE – Regno Unito
Tel: +44 1856 873269
www.scapawhisky.com
Argo’s Bakery
Cairston Rd
Stromness KW16 3JS – Regno Unito
Tel: +44 1856 850245
www.argosbakery.co.uk
Flett Butcher
John Street
Stromness KW16 3AD – Regno Unito
Tel: +44 1856 850309
www.eflettbutcher.co.uk
Orkney Cheese Company
8 Crowness Rd
Kirkwall KW15 1RG – Regno Unito
Tel: +44 1856 872824
www.orkneycheddar.co.uk
Jolly of Orkney
Scott’s Rd
Kirkwall KW15 1GR – Regno Unito
Tel: +44 1856 872417
www.jollysoforkney.co.uk
Orkney Brewery
Quoyloo
Stromness KW163LT – Regno Unito
Tel: +44 1856841777
www.orkneybrewery.co.uk
Locki Seafood Shack
2MW7+X9
Stromness KW16 3LR – Regno Unito
www.instagram.com/loki_seafood_shack
Orcadian Restaurant and Bar
Kirkwall KW15 1QX – Regno Unito
www.ayrehotel.co.uk/dining
The Fovenar
St Ola
Kirkwall KW15 1SF – Regno Unito
Tel: +44 1856 872389
www.thefoveran.com