Il suono comfort e irriverente del mare, si assapora da Vino & Cibo
Testo di Lorenzo Sandano
Foto di Alberto Blasetti
“La performance della pasta. La famosa, o insomma quasi famosa, spaghetti performance, era un esplicito rifiuto della musica moderna. Nel senso che il rock era ormai arrivato a degli stilemi, a dei modelli talmente ripetitivi, talmente ripiegati su se stessi, talmente banali, che tanto valeva rinunciare a suonarlo. Rinunciare a fare l’ennesimo concertino rock progressive, per cucinarsi invece la pasta. L’idea era quella di dire rinunciamo al rock cervellotico. Rinunciamo a tutti questi messaggi, che conosciamo ahimè benissimo. E facciamo una cosa diversa. Una spaghettata sul palcoscenico. Se avanza tempo magari suoniamo, ma non è la musica la componente più importante di questa serata”
Documentario “Mamma dammi la benza” – Freak Antoni degli Skiantos
Non si vive di solo fine dining. Senigallia ce lo ricorda con il suo patchwork di insegne dalle svariate personalità ed estrazioni sociali. Come l’indirizzo che introduciamo: meta – tra l’altro – di cuochi del calibro di Uliassi e Cedroni durante i loro day off cittadini.
Se penso alla Trattoria Vino & Cibo mi esplode in mente la “spaghetti performance” degli Skiantos. Uno dei primi gruppi italiani punk rock, capaci di sdoganare uno stile musicale colto e demenziale al tempo stesso. In occasione del concerto Bologna Rock al Palasport, il 2 aprile 1979, la band decise di presentarsi sul palco con impermeabili trasparenti, scolapasta e vasi da notte in testa. Decidendo di cucinare gli spaghetti sul palco, invece di suonare. Acqua, farina, uova e grida volavano contro i membri del gruppo in rocambolesco caos gioviale. Non sollevo questo parallelismo solo perché proprio il cantante Roberto “Freak” Antoni fu ospite di Vino & Cibo (scarabocchiando “Cazzo che Cozze” sulla tovaglietta del locale N.D.R.). Piuttosto perché trovo affinità tra il carattere di questo indirizzo e il messaggio reale scagliato dal buffo live degli Skiantos. Ben oltre l’apparente provocazione, l’intento era quello di creare una rottura con i tecnicismi stilistici e metodici del moderno rock italiano. Ritornando a una musica di pancia. La stessa musica culinaria, che si intona ai fornelli di questa formidabile osteria.
Datemi del vecchio, ma nelle rare pause di vita dal traffico del mondo, mi trovo sempre più a mio agio in dimensioni ristorative intime e conviviali. Quelle tavole che dialogano con l’ospite esibendo un mood scanzonato. Votato a una socialità ruvida e quotidiana. Tavoli spessi e imbanditi – accalcati tra loro – a scaldare animi, sorrisi e corpi. Sull’attenti per accogliere fondi di bottiglie, bicchieri in parata e assaggi che trasudano genuinità. Freschezza e impeti emotivi. Questa è la dimensione della Trattoria Vino & Cibo di Riccardo Rotatori (cuoco) & Gianluca “Kuga” Curzi (oste). Una Comfort Zone d’eccezione nel centro di Senigallia. Trattoria vera e verace, dall’energia incontenibile come il mare dal quale attinge i suoi frutti. E pensare che agli esordi l’idea dei due era quella di proporre una cucina di carne. Bizzarre le sorti della ristorazione, perché ora il locale è sempre murato di avventori e aficionados alla ricerca di una cucina esclusivamente marinara.
Tutto quel che piomba in tavola – tra il chiasso di posate e piattini a mo’ di percussioni – racchiude un significato immenso nel diametro di valori che intaccano il cibo: la sensibilità di chi cucina e l’atto amorevole, godurioso del nutrimento nella sua forma più libera e ribelle. Tra le battute affilate dell’istrionico “Kuga”, si rincorrono piatti che infondono pura gioia. Si tratti di una bruschetta dagli umori umidi e seducenti, come il Pane e sgombro; un Polpo rosticciato dalla turgida succulenza; o l’assemblaggio semplice e vigoroso di Burrata, fichi e alici. Ancora un’ Insalata di seppie, mandorle e misticanza dal nerbo vivace, irriverente. E le sopra citate Cozze in sauté, salmastre e corroboranti fino all’ultimo mitile. Il Fusilloro con guanciale e rana pescatrice è una gricia in vacanza al mare: poderosa e intensa come la strimpellata di una chitarra elettrica. La pasta al ragù di pesce ha una bella storia che vi lascio raccontare dallo Chef. Un piatto di rara finezza, camuffato in allegria da ricetta popolar-casalinga. Appagamento struggente.
Coccole e ceffoni di iodio e salinità, conditi con invidiabile rispetto della materia prima e con un solidissimo polso ai fornelli. Perché dietro al suo aspetto schivo dall’animo goliardico, Riccardo è un cuoco che la sa lunga. Padroneggia con classe tutto quel che giornalmente l’Adriatico ha da offrire. Appuntato a mano su un “manifesto/cavalletto” che corre tra le mura della microscopica sala. Si potrebbe chiamare menu del giorno, ma io preferisco definirlo un “atto d’amore”. Perché ogni assaggio è un elogio atavico e sentito alla buona cucina vissuta in spensieratezza. Con un imprevedibile quanto puntuale tocco elegante nelle preparazioni. E quando il carosello (la performance) finisce, ritrovi te stesso più felice che mai. Immerso in uno spazio che accudisce, sollazza, rigenera. Un luogo fatto di gesti e persone dall’identità eruttante. Valori autentici di ristoro e condivisione del quale si ha sempre un impellente bisogno.
Trattoria Vino e Cibo
Via Fagnani 16/18
60019 Senigallia (AN)
Tel: +39 071 63206