Testo di Luca Sessa
Foto cortesia di Mecenate
Un punto di vista privilegiato, posto a dodici metri d’altezza, da cui poter ammirare alcuni scorci dei principali monumenti della città: dall’abside della cattedrale con l’imponente campanile alla Basilica di San Frediano, passando per il settecentesco Palazzo Pfanner con il giardino. E ancora, l’inconfondibile sagoma della Torre Guinigi con il pennacchio di lecci sulla sommità e l’orto botanico con il suo specchio d’acqua. La passeggiata sulle Mura di Lucca rappresenta un’imperdibile occasione per poter ammirare le bellezze di un posto da tempo riferimento di quella “provincia italiana” sinonimo di qualità della vita. Un luogo dove il tempo è scandito secondo un ritmo sostenibile, compatibile con la voglia di scoprire strade e palazzi, piazze e soluzioni architettoniche di epoche passate ammirandone la bellezza e studiandone storia e origine.
Vivere Lucca, da residente o da turista, significa anche perdersi nella cadenzata movida fatta di gesti e rituali ricorrenti, di luoghi nei quali chiacchierare sorseggiando un bicchiere di vino, o magari andando alla scoperta di una scena gastronomica che riesce a sorprendere per varietà e qualità. La prima associazione che viene in mente tra cucina e provincia è sicuramente quella legata ai sapori tipici della tradizione, a ricette tramandate nel tempo e in città c’è chi è divenuto custode di tale conoscenza, rispettando le peculiarità di piatti oggi impreziositi da materie prime eccelse. Il Ristorante Mecenate è da più di un quarto di secolo la casa dei sapori genuini, grazie a una storia fatta di facce, di persone e di cuori, di pastori e bancarelle di mercato, di amici che fanno il vino, di allevatori e di pescatori che gettano le reti in modo responsabile.
Un’avventura, quella del Mecenate, partita in campagna, a Gattaiola, nell’ottobre del 1996 e approdata in città, sul Fosso di Lucca, nel maggio del 2012. Qui, negli spazi di una storica tintoria, trova piena espressione un menu fatto di piatti di tradizione e di territorio, di pane e pasta fatti in casa, di un luogo che d’estate si arricchisce della veranda sulla splendida Piazza San Francesco. “Cucina acustica” è la originale definizione scelta da Stefano De Ranieri, patron e oste, e Soledad (detta Sole), compagna nel lavoro e nella vita e protagonista in cucina, per raccontare il loro pensiero gastronomico, una trascrizione fedele della tradizione culinaria del territorio, che non prescinde però dal fattore umano, ossia dalla storia personale, dalle esperienze di una vita, dalla musica ascoltata, dagli incontri, dalle amicizie, dai vini bevuti e dalle serate indimenticabili che si sono consumate al Mecenate.
Una cucina in cui partecipano a creare l’esperienza culinaria i tanti piccoli produttori della zona, in una rete virtuosa di cose buone accuratamente selezionate. Se infatti può capitare spesso di imbattersi in realtà ristorative la cui proposta gastronomica segue con rigore la stagionalità, da Mecenate subentra un nuovo elemento che potremmo riassumere con il termine “disponibilità”: quella dei prodotti di chi lavora in modo artigianale e conseguentemente sostenibile, realizzando poche forme di formaggio a settimana, allevando il giusto numero di animali da cortile, producendo il vino con grande sensibilità. Sapersi adeguare ai ritmi della terra e degli artigiani conferisce al menu un valore unico nel suo genere, espresso da piatti apparentemente semplici, ma che richiedono conoscenza e passione.
Può quindi capitare d’emozionarsi per un piatto di Focaccia calda accompagnata da uno straordinario lardo dal sapore intenso, avvolgente, mai eccessivo; o di scoprire un vero e proprio manifesto della tradizione gastronomica locale, i Tordelli lucchesi casalinghi, una pasta ripiena di carne dall’inusuale e sorprendente delicatezza che regala punte di gusto di assoluto rilievo. La Trippa, con la sua caratteristica consistenza “addomesticata” dalla cottura nel sugo di pomodoro, completa un breve ma significativo percorso gustativo, chiuso in bellezza da una Cheesecake preparata con il formaggio prodotto a Valgiano da Monica Ferrucci, figura emblematica di quella rete di artigiani che contribuisce a impreziosire il menu del Mecenate.
Ristorante Mecenate
Via del Fosso, 94
55100 Lucca (LU)
Tel.: +39 0583 511861
www.ristorantemecenate.it