Testo e foto di Greta Contardo
Fiocco rosa a Lucca, è arrivata NIDA. In Via Nicola Barbantini 338, è la sorellina “cittadina” del Serendepico, l’interessante ristorante giappo-toscano a Gragnano, tra le bucoliche colline lucchesi circondato da vigneti e oliveti. Se il Serendepico si è fatto conoscere negli anni per aver dato un senso al balordo concetto di fusion facendo incontrare la cucina giapponese con quella italiana (nello specifico toscana), NIDA ha tutta un’altra storia da percorrere.
Il nome è la semplice unione dell’ultima sillaba dei cognomi dei due titolari FalcoNI e KuroDA (già proprietari del Serendepico dal 2015), meglio noti come Sabrina e Masaki. Masaki è in cucina e Sabrina in sala. Masaki è un architetto giapponese che innamoratosi della cucina italiana si è avventurato nel Belpaese per conoscerla e impararla, viaggiando da nord a sud fino a stanziarsi a Lucca.
Sabrina, invece, è originaria della provincia di Brescia è arrivata a Lucca per amore circa un decennio fa. Sabrina è donna di sala, ma anche artista di strada, giocoliera e ora anche sakè sommelier grazie a quell’amore grande scoperto per la cultura giapponese. Facile intuire il risultato di una fusione di personaggi così, vincente nel rodato Serendepico, scoppiettante nel nuovo NIDA. Una tavola giapponese, la tavola di Masaki e Sabrina.
Il locale è letteralmente tutto rosa, da amore a prima vista. Rosa confetto tenue, che non disturba l’occhio, è romantico, casual, rilassante e gioioso. Per l’allegria che si respira (forse anche grazie alle playlist), sembra di stare dentro a un anime, dove si gira lo sguardo sbucano unicorni rosa, alberi piumati e oggettistica sul genere. È piccolino, con una trentina di coperti circa, con un ampio bancone conviviale al centro da sushi bar, la cucina tutta a vista e i tavolini retrò in stile diner americano. È stato progettato e realizzato con l’amico “tuttofare” lucchese Massimo Giorgi.
Neanche a dirlo, tutti rosa. Ogni dettaglio è curato, dall’acrilico a muro Lady and Godzilla, al bagno che merita una menzione speciale. Ricoperto di 10 kg di stickers di Sailor Moon, Doraemon e compagnia bella pazientemente attaccati da 3 persone in 3 giorni per 9 ore al giorno. Per un risultato strabiliante, cui è impossibile esimersi dal fotografarlo. C’è poi una piccola saletta, una saketeca con un tavolino privè e un piccolo shop con collezione di sakè da bere lì o perché no, da portare via e alcuni prodotti giapponesi.
Ci si diverte un sacco al NIDA. Nel menu c’è tutto il Giappone di Masa, i suoi gusti dell’infanzia, i piatti comfort che caratterizzano la sua cultura e, soprattutto, la sua storia, con i guizzi creativi che hanno caratterizzato il suo percorso. Ci sono tutti quei piatti che negli ultimi anni hanno contraddistinto il Giappo-Giovedì del Serendepico. Si può scegliere alla carta o togliersi di dosso ogni pressione e “lasciare fare a Masa” con il menu omakase di sei portate in piccoli bocconi filologicamente giapponesi.
Si parte con gli stuzzichini, in carrellata possono arrivare l’Insalata di patate, uova di trota e dressing al sesamo, Yamaimo con kimuci e yuzu (rapa cinese con salsa piccante), il Nikuman di rosticciana (il panino al vapore ripieno), il Cyawanmushi con pollo e funghi (tipo creme bruleè salata), l’Agedofu (il tofu fritto marinato in dashi). Ci sono poi le Tempure, i Gyoza al tè matcha ripieni di carne, i Ravioli al vapore di aragosta accompagnati da simil gnudi, sempre di aragosta.
I Tagliolini di riso con i gamberi, gli Yakitori di pollo, le portate di Riso (misto, con anguilla o con crudo di tonno), gli Osashimi (ovvero tutti i crudi), i Katsu-sando (i sandwich giapponesi), il Kakuni (maiale brasato cotto molto lentamente) e il lampredotto, alla giappo.
E ovviamente, la rassegna del Sushi di Masa di pesce e carne, e chi più ne ha più ne metta, dai crudi di pesce al wagyu crudo e scottato. A ogni piatto la sua salsina, chiaro, e il suo scintillio di sapore dato qui dall’alga, lì dallo zenzerino, dal ponzu, dal dashi, dalla salsa di soia, dal wasabi, dal sesamo… Per i palati abituati alla cucina nipponica, ogni piatto è un colpo al cuore. Per i neofiti è una briosa scoperta.
Si è fatto aspettare nove mesi il NIDA (ad aprile Masa e Sabrina hanno rilevato il locale, ex ristorante Gatta ci cova), ma ora che è arrivato si sta già facendo conoscere e riconoscere. Perché mancava un locale così a Lucca, di sicuro, e altrettanto sicuramente ce n’era bisogno. Ma soprattutto perché se è vero che la felicità non è altro che l’insieme di piccole cose, belle, buone e piacevoli, qui tra l’atmosfera, la cucina di Masa e la gioia di Sabrina in sala, non serve altro per averla.
Ristorante NIDA
Via Nicola Barbantini, 338
55100 Lucca (LU)
www.serendepico.com/nida