Testo di Gualtiero Spotti
Foto cortesia
Mykonos fuori stagione? Perché no. Quando lo sciame dei vacanzieri estivi lascia l’isola – la musica è meno assordante, ma ancora si può godere di un clima invidiabile e i tramonti si osservano finalmente liberi da un sottofondo di wow senza soluzione di continuità – ecco che una delle perle delle Cicladi diventa destinazione con un suo fascino. Certo, non è più il tempo (e parliamo di quarant’anni fa) delle notti trascorse in spiaggia o nelle case di pescatori, di comunità in stile hippie e di vacanze all’insegna dell’avventura, ma l’isola sa ancora, a volte, offrire scampoli di autenticità in una proposta turistica (che comprende ospitalità e gastronomia) radicalmente cambiata nei decenni.
Oggi Mykonos accoglie sempre più un ospite esigente che conosce bene il lato trasgressivo dell’isola ma ricerca anche il relax, l’esperienza gastronomica, l’evasione, l’attenzione verso la sostenibilità e il benessere del corpo. Così spesso l’hotel diventa destinazione vera e propria, come nel caso degli indirizzi firmati Myconian Collection. Di proprietà della famiglia Daktyledes (a partire dal primo albergo aperto nel 1979) oggi vanta ben quattordici hotel e resort alcuni dei quali affiliati a prestigiose catene come Relais & Chateaux, Design Hotels, The Set o Leading. Fra gli ultimi nati, in particolare, come l’Hotel Deos e l’Hotel O by Myconian ridefiniscono il concetto di eleganza passando attraverso le magnifiche suites con private pool, la cucina vibrante farm-to-table e – chiaramente – mediterranea del cuoco Ilias Maslaris o l’ottima mixology (questo al Deos che si affaccia sulla cittadella di Mykonos).
Oppure, come nel caso dell’O (che si trova sulla spiaggia di Ornos) diventano luoghi in cui il design contemporaneo e la cultura ellenica classica creano un conturbante mix a stretto contatto con la natura circostante. L’albergo offre l’accesso diretto a una delle più belle spiagge dell’isola e la cucina del ristorante principale, che si chiama anche questo O, è nelle mani di Tasos Almpanis. Il cuoco gioca le sue carte puntando sulla freschezza della materia prima e in particolare del pesce che, come usano dire da queste parti, ha “la testa sul tavolo e la coda in mare”. Da provare la Cernia con orzo, limone, vaniglia e Apple Smith.
Tra gli alberghi Myconian però spicca anche il magnifico Panoptis Escape, splendidamente isolato in cima a una montagna, come se fosse un eremo, e dal quale si osserva un panorama di Mykonos a 360 gradi. È un insieme di boutique villas che confluiscono tutte verso una infinity pool circondata da alberi e da macchia mediterranea, con un ristorante in cui ci si concede una parentesi gastronomica in chiave ellenica con piatti alla griglia e carbone in bella evidenza (vedi la classica Melanzana affumicata o l’Agnello con tzatziki), ma all’occorrenza, per i nostalgici della cucina italiana, spuntano anche paste e risotti.
Un’idea di ospitalità, quella firmata Myconian, che mette in primo piano le esigenze di una clientela piuttosto variegata, ma trova anche in ogni hotel caratteristiche peculiari in linea con le proprie necessità di vacanza. Il tutto con una forte identità territoriale dettata da una famiglia di albergatori originaria dell’isola con un interesse crescente per la cucina di qualità che Mykonos in passato non aveva mai mostrato.
Myconian Collection
www.myconiancollection.gr