Una nuova centratissima realtà nel ventaglio di colossi cittadini
Testo e foto di Lorenzo Sandano
Imboccare la strada giusta nella ristorazione richiede spesso la capacità di guardarsi prima bene intorno. Col giusto tasso di umiltà, pensiero analitico e una voglia sana di confrontarsi con le insegne del circondario in ottica di accrescimento collettivo. È il caso della recente Trattoria Pop: Mercato di Senigallia. La scena cittadina, manco a ribadirlo, vanta una moltitudine di realtà meritevoli e affermate che abbiamo narrato più volte su queste pagine. Dagli stellati Uliassi & Cedroni, transitando per gli acclamati Trattoria Vino & Cibo, Nana Bistrot o Sepia by Niko. Cosa mancava dunque in questa piccola Mecca per buongustai? Una trattoria dal piglio tradizionale, incentrata sul fronte carnivoro, che ricalcasse un modello vincente già promosso lungo tutto lo Stivale: materie prime raccolte da produttori di nicchia; una scelta enologica dinamica che strizza l’occhiolino al naturale; vivande dall’ossatura saporosa ma ravvivate con qualche sagace twist contemporaneo.
Sembra un pacchetto facile da riprodurre, ma non lo è affatto. Soprattutto riuscire a metterlo in piedi in poco tempo, con il grado di impatto dell’offerta che si respira qui al Mercato. Eh già, perché l’aspetto che colpisce subito è la solidità espressa dal locale nella sua interezza. Tanto da apparire come un’attività decennale saldamente centrata nelle sue proposte. A suggellarne concretezza, troviamo l’intesa alle stufe di due giovanotti – Lazzaro Pomo & David Secchi – che hanno condiviso una gavetta proprio sotto la scuola di Michele Gilebbi (del vicino Nana), sommata a esperienze estere e a un passaggio da Davide Oldani (da cui il sottotitolo Pop impresso nell’insegna).
L’ambiente trasmette un piacevole connubio di candore artigiano e modernità, intagliato tra lo stile d’arredo e la bella cucina a vista, locata al fianco di un ampio bancone in legno.
Nel servizio di sala, la freschezza accurata di Caterina si fonde con la professionalità magnetica di Marco Pasqualini: figura di riferimento per la città, con uno storico di vicissitudini ristorative di nota accumulate nel curriculum. Il menu accresce l’appetito solo a sfogliarlo e non delude le aspettative fameliche sin dalle portate pensate da condividere: sontuosi Salumi di Zavoli con crescia sfogliata homemade al rosmarino e sale di Cervia (simil-piadina marchigiana); un favoloso paté di fegatini di pollo caramellato con lamponi, impeccabile per testura e pienezza; le crocchette di taleggio e tartufo nero dai rimandi ispanici nella forma, ma rusticamente italiane nella propulsione gustativa del loro nucleo filante.
Il Vitello tonnato con bottarga di tonno rosso e capperi di Pantelleria potrà forse ammiccare a vesti modaiole nell’estetica, ma è buono e setoso al palato da far paura. Le Tagliatelle al ragù bianco di coniglio cotto nel Verdicchio con olive taggiasche riservano una spallata ruspante di godimento; in combo con la fotonica Trippa alla parmigiana gratinata: una lasagna di frattaglie al pomodoro e formaggio – croccante fuori e callosa nel cuore – dalla profondità papillare pazzesca. I secondi di carne rendono tributo al valore materico degli ingredienti e alla padronanza delle cotture da parte dei cuochi: una Faraona in potacchio (tra un umido e una cacciatora) cotta sul tegame con olive nere e pomodori confit che fa decollare la propria foggia casalinga su traiettorie senza tempo.
E un’Oca arrosto dal morso verace, robusto, che risplende adornata da patate fritte che da sole meriterebbero una deviazione fin qui. Fondenti e crispy all’unisono in timbrica assuefacente. Prima dei dolci – è quasi un ordine – tenetevi uno spazio per la selezione di formaggi. Non solo in vista della bontà dei prodotti, ma anche perché il racconto di Marco nel decantarne le peculiarità vale quanto la degustazione in sé. Vero fuoriclasse.
Si chiude con dessert adeguati al livello del pasto: tra una confortevole Crema al mascarpone, crumble al cacao e frutti di bosco; la soffice Torta caprese e una sorta di panna cotta – virata sulla metrica del parfait – con Zuppetta di ciliegie da applausi. Se è vero che le tendenze gastronomiche rischiano di appiattire la personalità di alcuni locali, è altrettanto vero che possono spianare il percorso a chi le impiega per ricamare identità meritevoli. Da Mercato, la direzione intrapresa è quella ottimale, per arricchire il panorama urbano con un segmento di assoluto spessore.
Mercato Trattoria Pop
Via Maierini 6
60019 Senigallia (AN)
Tel: +39 0712413266
www.mercatotrattoriapop.it