Testo di Gualtiero Spotti
Foto cortesia Mandarin Oriental
Avevamo lasciato Massimiliano Blasone alle prese con il robata grill e i crudi di pesce allo Zuma di Roma e lo incontriamo nuovamente, oggi, a distanza di pochi anni, sulle rive del lago di Como, fresco interprete del percorso di cucina che caratterizza la stagione 2021 del Mandarin Oriental e del ristorante L’Aria.
Lasciata alle spalle la breve ma fruttifera esperienza con Vincenzo Guarino – che ha consegnato in dote una stella – qui si riparte con una filosofia completamente diversa pur mantenendo lo stesso nome dell’indirizzo culinario. Se vogliamo, prosegue l’atteggiamento già manifestato la scorsa stagione con la presenza (anche questa durata solo per una stagione), della Langosteria, ovvero con un approccio rivolto ad attirare l’attenzione della clientela internazionale (e quindi con portate che richiamano la tradizione italiana a tavola) unite a un riconoscibile stile orientale apprezzato dai milanesi e più in generale da una clientela lombarda in trasferta sulle rive del lago.
E in questo caso entra in gioco proprio Massimiliano Blasone, cui non manca una certa malizia interpretativa se si tratta di divertire la clientela e la cui dedizione sulla cucina di matrice orientale è comprovata non solo dal successo di Zuma, ma da una profonda passione personale. Le esperienze in giro per il mondo contano e negli ultimi tempi aveva seguito la famiglia del magnate russo Roman Abramovich, ma nel suo passato ci sono anche passaggi da Ciccio Sultano, da Heinz Beck e da Heinz Winkler. Il menu de L’Aria, al netto di qualche inevitabile aggiustamento da compiere nel corso del tempo, è un tripudio di mare in più versioni, dai tempura dove si fanno notare gamberoni, gamberi di roccia e gamberi di Mazzara, all’ampia sequenza dei crudi, con una selezione di notevole qualità che parte dalla spigola (proposta con il tartufo nero) alla tartare di salmone e tonno, passando per la ricciola con peperoncino verde e ponzu.
Ma non scherzano neanche gli ottimi appetizers che introducono la cena tra alici del Cantabrico e Baccala con cipolla e zenzero, a stimolare il palato. Paste, insalate e contorni rendono la scelta più vicina alle aspettative della clientela internazionale, ma parlano sempre la lingua italiana, con i gustosi Maccheroncini di astice, pomodoro al timo e pesto di mandorle o nei Fusilli con vongole, bottarga e Mollicata siciliana. La sezione forte della proposta culinaria rimane però il grill a carbone, ovvero il robata, equamente diviso tra proposte di carne e di pesce, con in bella evidenza la Wagyu, la Ribeye black Angus, il Branzino cileno e il Salmone teriyaki.
E per i più esigenti che non vogliono farsi mancare nulla esiste anche un impegnativo percorso degustazione di una decina di corse, abbinato alle bolle della Maison Ruinart, che in qualche modo raccoglie le suggestioni dell’intero menu. Lo scenario incomparabile che si gusta dalla terrazza de L’Aria aiuta non poco a digerire la scomoda sosta sui divani esterni in terrazza, allestiti per la cena. Certamente scenografici quanto poco appropriati per apprezzare fino in fondo la cucina, visto che lasciano gli ospiti in posizioni innaturali, per non dire a volte fantozziane. Ma è davvero un dettaglio, in mezzo ai diversi piaceri di un’esperienza unica, dal gusto fortemente cosmopolita che parte già al momento dell’aperitivo tra cocktails e mocktails di notevole fattura, e mettono in mostra il lato versatile della mixology della casa. Sicuramente sarà un must dell’estate lombarda, lontani dalla calura delle grandi città.
Ristorante L’Aria c/o Mandarin Oriental Como
Via Enrico Caronti, 69
Blevio (Co)
Tel. 031.32511