Testo di Isabelle Grabau
Foto di Tommaso Chiarella
Sabato 23 e domenica 24 settembre è andato in scena la quinta edizione di Le Stelle di Pietrasanta: gusto, arte e racconti, sotto il cielo di fine estate. Due giorni intensi e ricchi di sapori, tra show cooking e talk, per celebrare l’eccellenza della cucina versiliese e italiana, ciliegina sulla torta un romantico aperitivo sotto le stelle con degustazione di piatti stellati e raffinatezze enogastronomiche. Un evento aperto al pubblico in cui tutto il ricavato è stato devoluto in beneficenza alle associazioni locali il G.R.A.N.O. e Azzurra.
Tanti gli appuntamenti in programma: dalle chiacchiere e degustazioni con gli chef Claudio Sadler e Massimo Spigaroli, accompagnati rispettivamente dai “local” Alessandro Ferrarini – del Ristorante Franco Mare a Pietrasanta – e Andrea Mattei – del Ristorante Bistrot di Forte dei Marmi – passando per Luigi Biasetti Campione del mondo di Pasticceria, senza dimenticare il vino, con due nomi che hanno fatto la storia dell’enologia italiana: Maurizio Zanella, fondatore e presidente di Ca’ del Bosco, e Bruno e Roberta Ceretto della omonima Azienda Vitivinicola.
Rilevante lo sguardo internazionale, verso la Francia – Pietrasanta è gemellata con la città provenzale di Mougins dove si svolge un evento simile, biennale, chiamato Les Etoiles de Mougins – con gli ospiti francesi Akhara Chay, Chef dell’Hôtel La Vague de Saint Paul a Saint Paul de Vence e Jean-Francois Barberis, Chef Pâtissier dell’Hôtel Carlton di Cannes e ancora più lontano, con la partecipazione Saghar Setareh, food blogger iraniana, che ha raccontato la sua cucina fusion tra Iran e Italia. Non è mancata neanche Slow Food Versilia, con la presenza della vicepresidente Catia Bovi Campeggi.
Domenica pomeriggio ho avuto il piacere di partecipare a due appuntamenti, il primo con Bruno e Roberta Ceretto, dell’Azienda Vitivinicola Ceretto ad Alba. Intervistati da Claudio Rinaldi – direttore della Gazzetta di Parma – hanno raccontato le storie legate al loro vino, alla tradizione piemontese e al saper fare con qualche piccolo racconto di vita quotidiana. “Ho grande rispetto e stima di Pietrasanta. La ricordo bene, come città, perché cinquant’anni fa ho venduto proprio qui i miei primi vini Blangé” ha detto Bruno Ceretto ricordando i primi passi del celebre Arneis che ha fatto la storia dell’azienda. “Una città che mi ha dato tanto e che mi ha permesso di continuare il viaggio in questo fantastico mondo dei vini e dei loro sapori, investendo poi sul territorio, sull’arte e anche sulla cultura”. La famiglia Ceretto, infatti, ha scelto da tempo di valorizzare le Langhe con la commissione di opere d’arte e oggetti di bellezza legati all’ambiente in cui sono state realizzate. Alcuni esempi sono La cappella del Barolo di Sol Lewitt e David Tremlett esposta nella piccola cappella adiacente al Vigneto Brunate, oppure Ovunque proteggimi di Valerio Berruti, un cancello di acciaio, che ritrae due figure unite in un abbraccio, si allarga a includere anche i visitatori per accoglierli al loro arrivo nella cantina di Bricco Rocche, o ancora, l’Affresco di Francesco Clemente nel ristorante Piazza Duomo ad Alba, sempre di proprietà della famiglia.
Subito dopo Massimo Spigaroli dell’Antica Corte Pallavicina a Polesine Parmense presentato da Francesca Romana Barberini, conduttrice televisiva. Il racconto della sua carriera, l’amore e la riconoscenza per la madre che gli imprime la “voglia di primeggiare”, l’impegno e la dedizione per la sua terra, l’attenzione alla formazione dei ragazzi in cucina – contornati da un senso dell’umorismo e da una forza d’animo molto spiccati – hanno reso il talk show appassionante, a tratti commovente, sicuramente goloso. Tra una parola e l’altra lo Chef-norcino (coadiuvato da Andrea Mattei) ha preparato una Tartara di primizie dell’orto, con vinaigrette all’olio extravergine d’oliva di Parma, senape, misticanza, acciuga e julienne di Culatello: un’esplosione di sapori con la freschezza delle verdure raccolte dall’orto Spigaroli in bassa parmense la mattina stessa, che, come ha raccontato lui stesso, ama proporre nei suoi ristoranti. “Un onore partecipare a questo evento, è come riprendere i contatti con un territorio che ha sempre fatto parte, in un modo o nell’altro, della storia delle mie terre: dalle rotte commerciali ai diversi avvenimenti storici. La bellezza della gastronomia è il suo continuo rinnovarsi e non fermarsi mai, ritengo perciò che la contaminazione e il confronto tra territori diversi sia un momento importante di crescita. Oggi ho voluto presentare un piatto che è in linea con il mio stile: prodotti al 100% di nostra produzione, provenienti dalle nostre terre e dal nostro orto. È un piatto che richiama la tradizione, la semplicità e ha una filosofia genuina, molto legata alla mia terra e alla sua storia”.
Cristiano Casa, direttore artistico dell’evento infine ha commentato: “È stata un’esperienza fantastica, un momento positivo di confronto tra terre e tradizioni differenti e Pietrasanta ha saputo con grande capacità fare da cerniera. Qui, in questi due giorni, si è respirata l’aria di una piccola, grande capitale dei capolavori dell’enogastronomia e dell’arte, la città non può che esserne orgogliosa. Ringrazio il sindaco, il Comune di Pietrasanta, lo staff organizzativo, gli ospiti illustri e i cittadini: insieme hanno contribuito a due giornate magiche all’insegna della qualità e dell’eccellenza”.
La kermesse si è conclusa all’interno del romantico antico Chiostro di Sant’Agostino, a due passi da Piazza Duomo, dove la città ha salutato gli ultimi scampoli d’estate con un suggestivo aperitivo sotto le stelle e una degustazione quasi interamente dedicata ai sapori tipici versiliesi, tra mare e terra, creatività e tradizione.