Testo di Ilaria Mazzarella
Foto cortesia di Tenute Capaldo
Tutto è iniziato vent’anni fa in Irpinia, con una visione: esprimere il potenziale delle migliori uve autoctone campane e portarlo verso un nuovo orizzonte mai esplorato prima, attraverso il Metodo Classico. Si tratta del greco, vitigno dall’avvolgente corposità e struttura, e dell’aglianico, il più importante vitigno a bacca nera del Sud Italia, entrambi con un’ottima mineralità e freschezza. Caratteristiche perfette per la spumantizzazione. Situata in montagna, con forti piogge, nevicate e vento, e caratterizzata da suoli vulcanici, l’Irpinia non è il tipico Sud Italia. È un luogo decisamente inaspettato con caratteristiche peculiari: terreni rocciosi, argillosi e sabbiosi, grazie ai quali maturano uve dai grappoli compatti e la buccia sottile, il cui succo vanta un perfetto compromesso tra zuccheri e acidi. L’area sulfurea inoltre dona quel tipico aroma minerale.
DUBL, metodo classico di vitigni autoctoni
È grazie alle sue condizioni pedoclimatiche fortunate che in Irpinia le uve preservano un’acidità fissa considerevole e una gradazione alcolica equilibrata e questo le rende ricche sotto il profilo aromatico, ma con una struttura importante. “L’acidità – spiega Pierpaolo Sirch, che si occupa dell’intero ciclo di produzione – è la spina dorsale del vino, la sua prospettiva. Le uve irpine, infatti, sono caratterizzate da un’acidità pronunciata e noi abbiamo sposato questa personalità nei processi di vinificazione”. Dopo la raccolta a mano, i grappoli d’uva vengono pressati con attenzione cercando di estrarre il mosto senza rovinare le bucce e i raspi. Della pressatura viene scartata la prima frazione di mosto ottenuto e utilizzato solo il mosto fiore, che rappresenta circa il 50% della massa e che subisce poi decantazione statica a freddo a 12°C per 36 ore. A seguire la fermentazione delle basi, che avviene in vasche d’acciaio termoregolate e dura circa 15-20 giorni. In primavera avviene la fase più delicata, l’assemblaggio dei vini, in cui a partire dagli assaggi delle diverse basi a disposizione, si arriva alla scelta della cuvée, che sarà per lo spumante indice di individualità e riconoscimento. La cuvée ottenuta viene dapprima stabilizzata a bassa temperatura e poi inoculata con un pied de cuve (starter di fermentazione, ndr) prima di essere imbottigliato, tappato con tappo a corona e disposto nelle ceste per la rifermentazione in bottiglia, a temperatura controllata, per circa due mesi. Da qui un lungo affinamento sui lieviti che varia da un minimo di 24 mesi per il Brut fino ai 60 mesi del pas dosé; successivamente il remuage viene svolto in parte in gyropalettes (per i due Brut) e parte a mano (i pas dosé). Segue il dégorgement e l’aggiunta della liqueur d’expédition, che varia tra i 6 g/L nei Brut fino all’assenza di zucchero residuo nei pas dosé.
Partendo così da un territorio estremamente vocato, DUBL (pronunciato come si scrive) diventa negli anni un universo ispirato al design e all’architettura. Le bottiglie sono state disegnate da alcuni dei più importanti designer italiani: Massimo Vignelli (DUBL Edition) & Fabio Novembre (DUBL Esse, ovvero la versione non dosata). Lo scorso giugno 2022, DUBL è diventato il primo Metodo Classico italiano a essere certificato B-Corp & Equalitas. Dopo venti anni di sperimentazione, DUBL alza ancora l’asticella con il passaggio a due cuvée numerate chiamate DUBL Edition Brut & Rosé di cui l’Edition I uscirà in primavera 2023.
DUBL Edition: il progetto
DUBL nasce nel 2003 dallo studio e dalla ricerca che in Tenute Capaldo sono state condotte sui vitigni autoctoni e sul territorio irpino. Oggi la consulenza tecnica è assicurata da Mattia Vezzola che supporta il team di cantina dedicato e guidato da Pierpaolo Sirch, ma l’idea è partita dalla collaborazione con Anselme Selosse, coniugando la ricerca e lo studio sul territorio dell’una all’esperienza nella tecnica di spumantizzazione dell’altro. Questo intreccio di mondi, mani, punti di vista ha ispirato il nome DUBL, che vuole dire “doppio” ed evoca l’incontro tra la straordinaria tradizione del Metodo Classico e la grande ricchezza delle varietà campane.
Nel raccontare l’aspetto pionieristico di questo progetto, Anselme Selosse ricorda: “L’obiettivo che ci eravamo proposti era importante: comprendere se il processo di spumantizzazione poteva essere solo una messa in scena oppure una nuova prospettiva per i vini prodotti in Irpinia. L’obiettivo non era creare una copia di un Franciacorta, di un Cava o di uno Champagne. E non era nemmeno modificare il vino d’Irpinia. L’identità dello Champagne non è data dalla spumantizzazione ma, al contrario la spumantizzazione aiuta ad esprimere l’identità dello Champagne.” Un progetto portato avanti negli anni grazie alla determinazione e alla visione strategica di Antonio Capaldo, presidente di Tenute Capaldo. “Nel Metodo Classico – dice Capaldo – il fattore uomo, il savoir faire, è essenziale. Il territorio parla sempre attraverso i suoi vitigni ma nel processo di spumantizzazione l’uomo è chiamato a fare la differenza con la propria personalità̀. Per questo è fondamentale l’esperienza, non ci sono scorciatoie”.
Il Gruppo Tenute Capaldo
DUBL è parte di Tenute Capaldo, che racchiude anche Feudi di San Gregorio e i due cru Goleto e Gulielmus in Irpinia, Campo alle Comete a Bolgheri e Basilisco nel Vulture. Con il suo carattere curioso, non convenzionale e sorprendente esprime a pieno i valori del Gruppo. Uno dei capisaldi di Tenute Capaldo è il Valore della Curiosità, che rappresenta la vocazione e il motore dell’azione imprenditoriale con il fine di contribuire alla costruzione del mondo di domani come una forza positiva attraverso una visione, responsabile (sostenibile), culturale, estetica. Perché, solo con la curiosità, possono esistere la scoperta, la creazione e il progresso. È un progetto profondamente radicato in Italia e nella sua migliore espressione valoriale: l’apertura culturale, la ricerca artistica, il gusto per l’esplorazione, il rispetto per la natura e le persone, la creatività.
Un approccio unico alla vigna e al vino, capace di combinare visione di lungo termine, ricerca e innovazione con il profondo rispetto per la tradizione, la storia e i paesaggi (naturale, culturale e umano) di un territorio. Le “collezioni meravigliose” – rappresentate dalle singole Tenute – rivelano vini unici, emozionanti, che provengono da piccoli appezzamenti e che raccontano storie di viti centenarie preservate da generazioni. Grazie a questo spirito, Tenute Capaldo può perseguire, nel suo sforzo imprenditoriale e produttivo, una visione artistica e culturale e può alimentare la sua vocazione attraverso dialoghi produttivi con artisti, designer, visionari, innovatori. Questo consente di esplorare nuovi orizzonti “oltre il vino”.
Unexpected Tasting and Pairing
Per sottolineare il carattere sorprendente del DUBL EDITION – rompendo tutti gli schemi delle classiche degustazioni di vini per il lancio delle nuove annate – DUBL ha scelto di presentare le sue nuove cuvée, invitando i propri ospiti a scoprire luoghi solitamente inaccessibili, come le suites dei grandi hotel nelle più importanti città italiane.
L’idea è quella di regalare ai visitatori la chiave per aprire non solo luoghi solitamente chiusi al pubblico, ma per accedere a un mondo nuovo, sorprendente e colorato. Il lancio avrà un format libero: due giorni di eventi, con un susseguirsi di degustazioni, masterclass, possibilità di confronto e racconto e abbinamenti sorprendenti con le proposte della cucina. E naturalmente sarà possibile degustare le nuove cuvée e provare abbinamenti inusuali con un ingrediente d’eccezione, una guest star dall’orto aziendale: la barbabietola. I resident chef dei vari hotel accompagneranno infatti con le loro proposte le degustazioni durante tutte le giornate.
Tenute Capaldo
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