Testo di Luca Sessa
Foto di Luca Sessa e L’Altra Osteria
L’enorme estensione territoriale della Capitale consente di avere, all’interno della stessa città, quartieri, scenari e ambientazioni completamente differenti tra loro, anche in ambito enogastronomico. Al tempo stesso si riscontrano dei blackout narrativi che riguardano zone limitrofe troppo spesso dimenticate o identificate quali poco attraenti per quel che concerne le realtà legate al mondo del food&wine. Pochi giorni fa, ci è capitato di ritrovarci nel bel mezzo di una discussione che sottolineava quanto la stampa di settore spesso compia l’errore di focalizzare le proprie attenzioni sempre sugli stessi attori, decidendo più o meno involontariamente di relegare a ruolo di comprimari quartieri romani che invece possono riservare piacevoli sorprese. Il destino ha poi voluto immediatamente metterci dinanzi alla riprova di quanto discusso, permettendoci di scoprire un’osteria meritevole un racconto a lei dedicato.
La Cassia è una zona di Roma che conduce fuori città e che – anche a causa della presenza di un’unica arteria stradale sempre troppo trafficata – non ha mai registrato lo sviluppo di un’offerta gastronomica di rilievo. Tanto verde, abitazioni di recente fabbricazione, servizi essenziali lungo i chilometri che separano i residenti dal centro città: uno scenario che probabilmente ha condizionato in negativo la possibile nascita di ristoranti e pizzerie di rilievo, ma che da qualche anno può contare su di un indirizzo che merita d’essere segnato sulla mappa gastronomica di Roma. L’Altra Osteria è il piccolo regno di Gianpiero Tomei, che qui con Gabriela Burgos (la sua compagna, sommelier) ha dato vita a un locale piccolo ma curato, nel quale poter proporre un’idea di cucina molto personale, che attinge a piene mani dalla romanità più autentica per aggiungere un punto di vista che non stravolge ma completa sapori già noti che assumono forme, consistenze e temperature inedite ma indovinate.
La storia di Gianpiero ricorda quelle di altri protagonisti del mondo della cucina: una laurea in giurisprudenza lasciata nel cassetto (contro la volontà della famiglia) a causa della forte passione per i fornelli che lo ha portato prima a frequentare le scuole del Gambero Rosso e poi ad accumulare importanti esperienze professionali. Dall’Altro Mastai al fianco di Fabio Baldassarre all’azienda vinicola il Castello del Terriccio di Cecina per 7 anni, quindi il ritorno a Roma per lavorare agli Ulivi dove ha conseguito le Due Forchette guidando la cucina con Daniele Maragnani. Ma il legame con le proprie origini, come sovente accade, è così forte per Gianpiero da aver fatto nascere in lui la voglia di costruire qualcosa di importante proprio nel quartiere che lo ha visto crescere, la Cassia per l’appunto. Un progetto voluto con grande determinazione, al punto da attendere tre anni che si liberasse il locale individuato da Tomei per dar vita a l’Altra Osteria (il cui nome è un omaggio all’Altro Mastai).
Tradizione romana e italiana con un tocco personale e moderno, autentico e originale: questa l’idea che ogni giorno Gianpiero rinnova nella sua piccola cucina in compagnia di due giovani ragazzi caratterizzati da una gran voglia e necessità di imparare (“Ho potuto purtroppo constatare che la scuola alberghiera non forma più come una volta”). Un menu essenziale con 5-6 scelte per tipologia di portata e 2 interessanti (e convenienti) percorsi di degustazione, consente di provare piatti sempre ben centrati ed equilibrati, che portano con sé la giusta dose di intensità di sapore senza mai andar fuori strada, come si può riscontrare già dal benvenuto con la Polpetta broccolo rafano e le gustose Chips di pelle baccalà con maionese alla ‘nduja.
Gianpiero inserisce in maniera graduale la stagionalità nelle sue proposte, lasciando (quasi) sempre in carta i “piatti manifesto” che la sua clientela, estremamente fidelizzata, ha piacere di trovare ogni volta. La sequenza di antipasti, con piatti intervallati dai vinili messi nel giradischi presente in sala, enorme valore aggiunto per quel che concerne l’atmosfera del locale, è aperta dal Baccalà mantecato, carciofi fritti, salsa di acciughe e aglio dolce, quindi del Cervello fritto di vitella, vignarola e cipollotto grigliato all’aceto di lamponi, idea davvero ben riuscita che unisce consistenze e abbinamenti in modo armonico.
La Coppa di maialino (fatta in casa) con giardiniera di verdure e insalata di finocchi e arance è un’altra felice intuizione gastronomica e ci porta all’assaggio dei primi, anticipati dalla gustosa Trippa fritta con fonduta cacio, pepe e menta. Si parte con Come un risotto (frascatelli all’uovo con asparagi, crudo di gamberi, chutney al limone e ricotta salata), interessante combinazione di sapori caratterizzati dalla fondamentale freschezza che rinnova il piacere del boccone e si chiude con le Tagliatelle all’uovo con ragù di rigaglie di pollo, aglio fresco, favette e pecorino.
L’Arrosto di controfiletto di manzo alle erbe, purè di patate affumicate al cumino e salsa al caffè rappresenta una decisa virata verso la modernità e la chiusura con il Montblanc dell’Osteria, con crema di marron glacé e caramello salato al caffè ci convince definitivamente del talento di Tomei.
Un’esperienza piacevole in un ambiente accogliente, familiare ma al tempo stesso non stereotipato, con un servizio di sala empatico e con una carta dei vini che predilige la voglia di rappresentare tutto il patrimonio vitivinicolo del nostro paese consentendo di poter bere bene con una spesa equa. Può la Cassia diventare un distretto gastronomico come altri quartieri di Roma? È presto per dirlo, ma se L’Altra Osteria ne rappresenta il punto di partenza, le premesse per far bene ci sono tutte.
L’Altra Osteria
via Cassia, 923
00189 – Roma
Tel.: +39 06 8952 4311
http://www.laltraosteriaroma.com/