Testo di Anabel Frutos
Foto cortesia di Vila Vita Parc Resort&Spa
A 45 chilometri dall’aeroporto di Faro e a 260 chilometri dall’aeroporto internazionale di Lisbona – nel punto più meridionale del Portogallo – si trova l’Algarve, uno di quei luoghi privilegiati che si desidera visitare in qualsiasi momento dell’anno e che si distingue per le bellezze naturali mozzafiato e per la gastronomia, influenzata dalle ex colonie. Da lì, nel XV secolo, i portoghesi iniziarono le esplorazioni che li portarono a colonizzare altri popoli e culture. Una costa meravigliosa con oltre 200 km di litorale spettacolare, spiagge di sabbia dorata, pittoreschi villaggi di pescatori e un perfetto mix di natura e patrimonio culturale ne fanno una delle regioni più sviluppate turisticamente d’Europa. Si potrebbe riassumere semplicemente con la parola “luce”, poiché l’Algarve è costantemente illuminato dal sole e il clima è praticamente perfetto tutto l’anno.
Vila Vita Parc Resort&Spa
E a pochi minuti dal villaggio di Armaçao de Pera, su una scogliera che si affaccia sull’Oceano Atlantico circondata da fontane e giardini subtropicali, Vila Vita Parc Resort&Spa – un hotel a cinque stelle che fa parte del consorzio di hotel di lusso Leading hotels of the world – estende il suo dominio con 22 ettari e un’architettura in stile moresco che lo ha inserito nelle liste dei migliori del Portogallo. Tutte le camere e le suite, nell’edificio principale, nel Residence (sul bordo di una scogliera) o nell’Oasis Park (case arabescate a due piani che ricordano un tipico villaggio portoghese con i suoi sentieri acciottolati), sono eleganti ed esclusive, così come le ville private, con piscina privata e l’Atlantico sullo sfondo. Vi sono inoltre numerose strutture come palestra, spa, piscina all’aperto, campo da golf, campo da tennis, sei bar e undici ristoranti.
Oceano, il gioiello della corona
Uno dei punti di forza del resort è la sua gastronomia, basata sulla sostenibilità e sulla diversità. Proprio in cima a una scogliera rocciosa si trova il suo vero gioiello, il ristorante Ocean, due stelle Michelin, considerato uno dei migliori del Portogallo. Al timone c’è lo chef austriaco Hans Neuner, che ha lavorato in cucine come quella del l’Hotel Adlon di Berlino, del ristorante Dorchester e del ristorante maiorchino Tristán.
Nel 2007 è approdato in Algarve, accettando la sfida di ambientarsi e di contribuire, con la sua conoscenza della cucina francese, ad approfondire l’essenza della cucina portoghese e delle sue ricette tradizionali per creare un’alta cucina basata su prodotti locali e di alta qualità. Tutto è fresco, delizioso, nel rispetto della natura. Gli eleganti interni del ristorante sono una tavolozza naturale di blu e oro (che riflette il paesaggio oceanico circostante), dove il mare domina tutto con la sua inconfondibile bellezza. Tra le altre cose, i magnifici coralli che riempiono i ripiani laterali e il vetro di Murano che simula le meduse all’ingresso.
Un universo di emozioni
Per celebrare il 30° anniversario del resort, Neuner ha creato un menu degustazione in 12 tappe chiamato Sulla rotta delle scoperte, una proposta che ci guida attraverso le radici della storia del Portogallo, portandoci in un viaggio da Setúbal a Goa in India, con tappe a Capo Verde, Ghana e Mozambico. Un viaggio gastronomico che esplora la ricchezza dei sapori e degli ingredienti di ogni zona, dell’influenza portata dalle caravelle dell’età dell’oro e dalle scoperte dei navigatori alla gastronomia portoghese contemporanea. Il risultato è un viaggio gastronomico attraverso le vaste culture culinarie, basata su prodotti, tradizioni e stagionalità.
Un viaggio iniziato con un Formaggio croccante di capra e pecora di Setúbal con un toast di mais con Inhame (un tubero simile alla patata dolce) e caviale Imperial, basato sulla cucina del Ghana e con una presentazione molto curata. Continuiamo con il Granchio blu, frutto della passione e cocco, e l’Ostrica dell’estuario di Formosa con aneto, cetriolo e sottaceti, ispirata alle cucine vicine all’Antartide. Un equilibrio di sapori che ci prepara a ciò che viene dopo, un delizioso Scampo accompagnato da citronella, tè nero e cachi, dove l’eccellenza nella presentazione degli ingredienti è qualcosa che lo chef austriaco cura meticolosamente in ogni sua presentazione. Il tour gastronomico prosegue con Matapa, sogliola e arachidi, e gamberi tigre selvatici del Mozambico con pomodoro e salsa XO. E con l’intenzione di chiudere il cerchio, arriviamo al primo piatto di carne, la Quaglia “piripiri”, con insalata di pomodori, e concludiamo la parte salata con l’Agnello dei Pirenei, accompagnato da fagioli Mungo, achar (sottaceto) di mango e un curry che ci trasporta a Goa. Iniziamo il dessert con Mama Africa, a base di anacardi, ma dove lo zucchero e il cioccolato bianco sono protagonisti e proseguiamo con una “Caldeirada” di banana con cardamomo e torta Sura, ispirata alla cucina del Mozambico.
L’abbinamento dei vini
L’abbinamento dei vini è curato dal sommelier Ricardo Rodrigues, che ha preparato un’attenta selezione, per lo più portoghese con una preferenza per le produzioni limitate ed esclusive, che costituiscono occasioni uniche. Abbiamo iniziato il brindisi con lo Champagne Delamotte Blanc de Blancs, seguito da un vino bianco di Lisbona, Hugo Mendes Vital 2019; un Robert Weil Riesling Gräfenberg GG 2015, di Rheingau; un Quinta de San Michael Arinto 2017, di Lisbona; un Ururabo, Dirk Niepoort 2019, dal Douro; un Anima 2008, dalla Península de Setúbal; un Giz Vinha das Cavaleiras 2018, dal Dâo; per finire un Vinho da Madeira Barbeito Sercial di 10 anni.
Una meravigliosa avventura culinaria, un viaggio sublime attraverso le colonie portoghesi che nessun commensale dimenticherà mai, perché Hans Neuner e il suo team sono riusciti a portarci in profondità nella storia gastronomica del Portogallo, stabilendo un contatto diretto con persone, ricordi ed esperienze.
www.restauranteocean.com/en/home/
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El Algarve, un lugar idílico para visitar
Texto de Anabel Frutos
A 45 kilómetros del aeropuerto Faro y a 260 del internacional de Lisboa, en el punto más meridional de Portugal, se encuentra el Algarve, uno de esos lugares privilegiados que siempre apetece visitar en cualquier época del año, y que destaca por su impresionante belleza natural y su buena gastronomía, influenciada por sus antiguas colonias. Desde allí, los portugueses iniciaron en el siglo XV la epopeya que los llevó al encuentro de otros pueblos y culturas. Es por ello que en el Algarve siempre reciben a los visitantes con los brazos abiertos, porque sus gentes son amables y acogedoras. Un maravilloso litoral con más de 200 km de costa espectacular, playas de arena dorada, pintorescos pueblos pesqueros, y una mezcla perfecta entre naturaleza y patrimonio cultural que la convierten en una de las regiones más desarrolladas turísticamente de toda Europa. Se podría resumir simplemente con la palabra “luz”, ya que el Algarve está constantemente iluminado por el sol, y el clima es prácticamente perfecto todo el año.
Vila Vita Parc Resort&Spa
Y a unos minutos del pueblo de Armaçao de Pera, en un acantilado con vistas al Océano Atlántico, rodeado de fuentes y jardines subtropicales, extiende su dominio Vila Vita Parc Resort&Spa, un hotel de cinco estrellas que forma parte del consorcio hotelero de lujo Leading hotels of the world, con 22 hectáreas y una arquitectura de estilo morisco que lo han encumbrado en las listas de los mejores de Portugal. Todas las habitaciones y suites, repartidas en el edificio principal, en The Residence (al borde de un acantilado), o en Oasis Park (casas arabescas de dos pisos que recuerdan a un pueblo típico portugués con sus senderos adoquinados), denotan elegancia y exclusividad, así como sus villas privadas, con piscina privada y el Atlántico de fondo. También tiene numerosas instalaciones, como gimnasio, spa, piscina exterior, campo de golf, pista de tenis, seis bares y once restaurantes.
Ocean, la joya de la corona
Uno de los puntos fuertes del resort es la gastronomía, basada en la sostenibilidad y la diversidad. Justo en la cima de un acantilado rocoso se encuentra su auténtica joya, el restaurante Ocean, con dos estrellas Michelin considerado uno de los mejores de Portugal. Al frente de sus fogones se encuentra el chef austriaco Hans Neuner, que se curtió en cocinas como la del Hotel Adlon de Berlín, el restaurante Dochester o el mallorquín Tristán, entre otros. En 2007 aterrizó en el restaurante del Algarve aceptando el reto de conectar y aportar sus conocimientos de la comida francesa para adentrarse en la esencia de la cocina portuguesa y en sus recetas tradicionales, una alta gastronomía basada en el producto de cercanía y de primera calidad. Todo es fresco, delicioso y ecológicamente responsable. El restaurante brilla con todo su esplendor y sus elegantes interiores componen toda una paleta natural de tonos azules y dorados (reflejo del paisaje oceánico que lo rodea), donde el mar todo lo domina con su inconfundible belleza. También destacan los magníficos corales que llenan su estantería lateral y los cristales de Murano, que simulan medusas en la entrada.
Un universo de emociones
Con motivo de la celebración del 30 aniversario del resort, Neuner ha creado un menú degustación de 12 pasos llamado “En la ruta de los descubrimientos”, una propuesta que nos guía por las raíces de la historia de Portugal, llevándonos de viaje desde Setúbal hasta Goa, en la India, con parada en Cabo Verde, Ghana y Mozambique. Todo un viaje gastronómico que explora la riqueza de los sabores e ingredientes de cada zona, desde la influencia traída por las carabelas de la edad dorada y de los descubrimientos de los navegantes hasta la apreciada gastronomía portuguesa. El resultado es el gran trabajo de fondo que ha elaborado todo el equipo después de realizar un viaje gastronómico por la amplia cultura culinaria portuguesa, basado en el producto, la tradición y la temporada. Una travesía que comenzamos con un crujiente de queso de cabra y oveja de Setúbal con una tosta de maíz con Inhame (un tubérculo similar al boniato) y caviar Imperial, basado en la cocina de Ghana y con una presentación muy cuidada. Seguimos con el cangrejo azul, maracuyá, y coco, y la ostra de la ría de Formosa con eneldo, pepino y escabeche, inspirada en las cocinas cercanas a la Antártida en los viajes que rodean el sur de América por el cabo de Hornos. Un equilibrio de sabores que nos prepara para lo que viene a continuación, una deliciosa cigala acompañada de hierba de limón, té negro y caqui, donde la excelencia en la presentación de los ingredientes es algo que el cocinero austriaco cuida al detalle en cada una de sus presentaciones de una forma meticulosa. El tour gastronómico prosigue con la matapa, lenguado y cacahuetes, y el camarón tigre de salvaje de Mozambique con tomate y salsa XO. Y con la intención de cerrar el círculo, llegamos al primer plato de carne, la codorniz “piripiri”, con ensalada de tomates, y terminamos la parte salada con el cordero de los Pirineos, que se acompaña de unas judías Mungo, un achar de mango y un curry que nos trasporta hasta la ciudad de Goa. Empezamos el postre con Mamá África, basado en la fruta de anacardo, pero donde el azúcar y el chocolate blanco toman el protagonismo, y seguimos con una “caldeirada” de plátano con cardamomo y pastel de Sura, inspirado en la cocina de Mozambique.
El maridaje
El maridaje de vinos está diseñado por el sommelier Ricardo Rodrigues, que ha preparado una cuidadosa selección, la mayoría portugueses con preferencia por producciones limitadas y exclusivas, que componen oportunidades únicas. Arrancamos el brindis con Champagne Delamotte Blanc de Blancs, seguido de un vino blanco de Lisboa, Hugo Mendes Vital 2019; un Robert Weil Riesling Gräfenberg GG 2015, de Rheingau; un Quinta de San Michael Arinto 2017, de Lisboa; un Ururabo, Dirk Niepoort 2019 de Douro; un Anima 2008, de la Península de Setúbal; un Giz Vinha das Cavaleiras 2018, de Dâo; para finalizar con un Vinho da Madeira Barbeito Sercial de 10 años.
Una maravillosa aventura culinaria, un viaje sublime por las colonias portuguesas que ningún comensal podrá olvidar, porque Hans Neuner y todo su equipo han conseguido llevarnos hasta lo más profundo de la historia gastronómica de Portugal, estableciendo un contacto directo con personas, recuerdos y experiencias que ha querido plasmar en su menú.