Testo di Cristina Ropa
Foto cortesia di Victoria Torres Pecis
Intervista a Victoria Torres Pecis, produttrice di vini biologici a La Palma, Le Canarie.
Perché hai deciso di avviare questa attività?
Quando ho lasciato l’isola per andare a studiare a Tenerife avevo tredici anni e solo verso i trenta ho deciso di tornare. Volevo riconnettermi con questa attività che appartiene alla mia famiglia da una lunga generazione e soprattutto con la figura di mio padre. Osservandolo sono rimasta completamente sedotta e affascinata da come lui produceva il vino. Proprio per questo ho preso una profonda decisione: scoprire, capire meglio da lui le tecniche di coltivazione. Ora la produzione continua a essere qui alle Canarie, un’isola piccola, dove c’è una cultura, una tradizione molto forte verso la sostenibilità; infatti, qui i prodotti coltivati crescono adattandosi al suolo e alle intemperie. Questa è stata la mia scuola. Un luogo dove compiere errori e fare esperienze continue.
Quanto il modo di lavorare di tuo padre ha influenzato il tuo?
Penso che lui avesse un’idea del vino molto vicina al concetto industriale. Io sto lavorando con più libertà correndo anche più rischi. Ho imparato moltissimo dai suoi insegnamenti, dal suo ritmo, ma ora ho il mio. Sono meno vincolata dal mercato locale. Quindi, faccio il vino che voglio fare.
La scelta di seguire la strada della produzione biologica è audace e necessaria allo stesso tempo. Cosa ha significato per te questa scelta?
Per me non c’è altro modo di lavorare la terra se non quello biologico. Ho preso in mano a tempo pieno l’attività nel 2010, ma è stato dal 2015 che ho creato una nuova carta dei vini biologici dove ci lavoro personalmente senza altre influenze.
In che modo la produzione di vino nelle Isole Canarie differisce dalla produzione di vino in altre zone?
Siamo più vicini all’Africa invece che all’Europa e la posizione geografica è la chiave di tutto. Questa è un’isola minore, un arcipelago nell’Atlantico. L’isolamento, il territorio limitato, la natura molto scoscesa e vulcanica hanno influenzato i nostri vini. Anche la storia della nostra terra è stata determinante.
In che modo?
Siamo stati colonizzati quindi nel corso della storia l’intervento dell’essere umano sulla terra si è percepito inoltre alcune varietà sono scomparse mentre altre si sono adattate. Penso che tutte queste combinazioni abbiano influito molto. In un tale territorio poi, con montagne a nord e a sud, tutto deve funzionare manualmente, perché ha dimensioni piccole quindi anche questo è un dettaglio rilevante.
Quali sono le caratteristiche del tuo vino?
Per tutti i vini prodotti su suolo vulcanico e vicino all’Oceano Atlantico una caratteristica comune è la sapidità. In generale, il vino vulcanico può esprimere una sapidità salata amara per l’apporto che deriva da una complessa fonte di sali minerali e che ha senso se pensiamo al tipo di terreno. È difficile da descrivere, ma di recente un mio amico mi ha detto che l’austerità fa parte dell’essenza del sapore dei miei vini. Sono d’accordo. Vorrei anche aggiungere che il tipo di contesto estremo in cui lavoriamo contribuisce anche ad avere un grande impatto sullo stile e sul profilo dei vini poiché operiamo in aree molto diverse tra loro.
Cosa significa per te rimanere in contatto con la natura? Vivi su un’isola, quindi penso che tu abbia un forte legame con lei.
È quasi tutto. Dà significato a ciò che faccio e a ciò che mi guida. Mi sento così fortunata a poter lavorare sette ettari di terreno in aree diverse, proprio perché la natura si esprime in modi profondamente diversi. Vedo anche la comprensione e l’interpretazione che è necessario sviluppare per poterti approcciare a tutto questo. La mia zona è chiamata la “porta del vento”. Il vento è sempre presente e mi dà la possibilità di essere sempre consapevole della potenza che ha la natura.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Penso sia il momento di creare un enorme cambiamento e dare vita a una piccola squadra appassionata a questo lavoro. Inoltre, la collaborazione con i viticoltori, alcuni di 80 anni, è sorprendente quindi vorrei continuare a migliorare attraverso il confronto con loro.
Bodega Juan Matías Torres
Los Canarios,s/n
38740 Fuencaliente de La Palma
Isole Canarie