Testo di Letizia Gualinetti
Foto di Giulio Di Gregorio
La terza edizione della tradizionale Festa del Raccolto di Molini Fagioli si è tenuta il 26 giugno a Borgo di Celle a Città di Castello (PG), borgo storico e luogo in cui si trova la sede di ProAgri – Consorzio Produttori Agricoli. Un incontro per confrontarsi sul mondo della farina di alta qualità, per presentare nuovi programmi – come OIRZ (Origine Italiana Residuo Zero) – e prodotti, ma anche un’occasione per premiare i pizzaioli, i pasticcieri, i panificatori e gli chef che fanno parte del progetto Zero d’Avanguardia, che accomuna gli artigiani dell’arte bianca che utilizzano la farina OIRZ.
Il progetto OIRZ interessa il 2,8% della superficie italiana, 95 agricoltori autonomi membri e l’80% delle aziende che ne fa parte rientra in 20/30 km di raggio. Importante è sottolineare che da 1 chicco derivano 0 residui. L’obiettivo è dar luce a una filiera virtuosa che sia certificata da un ente esterno. In che modo? È stato creato un disciplinare con regole ben precise tutte dettate da un’unica mission: impattare il meno possibile.
Per far fronte al cambiamento climatico è stata coinvolta XFarm (azienda informatica che opera nel settore agroalimentare) che ha introdotto soluzioni digitali in ambito agricolo per ottimizzare le risorse, per migliorare il controllo e il monitoraggio, ma anche per intervenire in modo più efficiente e soprattutto mirato in caso di problemi. Per esempio, i loro sistemi uniscono le previsioni meteo con i dati rilevati nei campi, come lo stato di salute delle colture o l’irrigazione del suolo; le informazioni raccolte sono gestite da un sistema che dà risposte semplici, tramite cui XFarm riesce anche a calcolare l’impatto di ogni singolo appezzamento di terra.
Durante la presentazione, è intervenuto anche Primo Rebiscini, direttore di Molini Fagioli, che ha espresso il proprio orgoglio per il lavoro che questo molino porta avanti con rigore e passione dal 1947, in una regione con bassa densità di popolazione come l’Umbria.
Domenico Brugnoni di ProAgri ha poi aggiunto che l’obiettivo è quello di instaurare un rapporto ancora più consolidato con chi usa il grano e di affermare un’economia più locale, per ricollegarsi alle consuetudini del passato e riportare la fiducia. Dato che negli ultimi tempi il produttore è alienato dalla vendita, si punta al ripristino di un dialogo tra produttori e commerciali, per arrivare in alcuni casi a far coincidere la figura di chi produce con quella di chi vende. Sono poi intervenuti Michele Fioroni, assessore della politica regionale, e la professoressa Silvia Prezioso dell’Università di Camerino. È stato poi Daniele Belletti, Direttore Commerciale di Molini Fagioli, a presentare la nuova farina: la Virtuosa.
Infine, è stato presentato il progetto Zero d’Avanguardia, movimento che accomuna pasticcieri, panettieri e pizzaioli che usano la farina OIRZ per raccontare i prodotti locali attraverso le loro creazioni: pane, pizza e dolci. Il pizzaiolo Michele Croccia è l’ambassador di questo movimento.
Terminata la presentazione, è iniziata la festa: aperitivo a bordo piscina con musica dal vivo e poi street food a base farina Molini Fagioli. Il mondo cucina è stato rappresentato da JRE Italia, associazione con cui Molini Fagioli porta avanti un’importante e attiva collaborazione. Pizze, montanarine, schiacciate, ma anche la pasta fresca della sfoglina Lucia Antonelli e proposta da Alessandro Bellingeri (Osteria Acquarol* a Bolzano) mantecata al burro con cuore di cervo e tartufo.
Al tavolo dei dolci non sono mancati la pastiera, la cassata, la mimosa e i fantastici cantucci. Tra musica e danze, a occuparsi dei cocktail è stato Dario Sepiacci, barman umbro selezionato dalla Florence Cocktail Week; degno di nota il Trasimeno, cocktail con gin e sidro di mele.
Questa terza edizione della Festa del Raccolto è stata una piacevole immersione nel mondo del grano e della farina, in cui si sono visti i frutti del duro lavoro svolto da Molini Fagioli e da tutti i collaboratori che li hanno aiutati a raggiungere importanti traguardi e a impostare i progetti futuri. Perché ricordiamoci.. per raccogliere bisogna prima seminare.