Testo di Gianluca Biscalchin
Foto cortesia di Krug
Era commosso Olivier Krug per il piacere di poter finalmente brindare con degli esseri umani. In presenza. Il discendente del leggendario Joseph Krug, uno dei grandi padri dello champagne, ha potuto finalmente far assaggiare il frutto delle fatiche della maison di Reims.
A Milano, in anteprima mondiale, è stato presentato il millesimo 2008, definito da Olivier “Bellezza classica”. In più la 2008 è considerata l’annata del secolo per lo champagne, la migliore.
Classico quindi, ma con una freschezza che non fa sentire gli 11 anni in cantina. La continuità invece è garantita dalla Grande Cuvèe alla sua 169esima edizione: l’idea di Joseph è sempre stata quella di mettere insieme vini e annate diverse per raggiungere la perfezione.
Come in un’orchestra. È la musica, infatti, il transfert usato da Krug per raccontarsi. In questo caso con la voce d’incanto di Vhelade.
Ma è il contrasto possente con la cucina di Antonino Cannavacciuolo che ha reso tutto memorabile: un Risotto sontuoso con midollo e bottarga ha invaso le armonie della Grande Cuvèe esaltandole.
Applausi a tutti.