Testo di Luca Sessa
Foto di Ippolito 1845
Due estati fa, dopo tanto, troppo tempo, sono tornato in Calabria, la terra delle vacanze estive da bambino e adolescente. Tale lontananza aveva reso foschi i ricordi di luoghi e persone, colori e sensazioni e la passeggiata dalla Puglia a Sibari mi aveva riportato alle stagioni della spensieratezza. Ma fu la seconda parte del viaggio, da Sibari a Catanzaro Lido, a permettermi di attraversare questa terra di straordinario fascino dal punto di vista paesaggistico, tra continui saliscendi che portano a scorgere un mare limpido. “Verde scosceso” fu la definizione immediata che mi venne in mente: la Calabria è di un verde scosceso, è fatta di una natura che ipnotizza per variazioni di colori e di scenari, per selvaggeria e fascino. Quel viaggio fu fondamentale anche per farmi riscoprire i sapori delle materie prime del luogo che già avevo conosciuto anni prima e per farmi approcciare in maniera più consapevole una delle migliori espressioni enogastronomiche del territorio, il vino.
Tra le varie realtà vitivinicole della regione un ruolo da protagonista lo recita da tempo Ippolito 1845 cantina ubicata nel centro storico di Cirò Marina che può contare su oltre 170 anni di storia. Oltre 100 ettari, distribuiti tra dolci colline e soleggiate pianure a ridosso del Mar Ionio, rappresentano il cuore pulsante di una azienda che, generazione dopo generazione, ha saputo rinnovare la propria filosofia senza snaturarsi, ma accogliendo un modo di valorizzare le uve sempre più attento e meticoloso. Obiettivo primario di Ippolito 1845 è recuperare i vitigni autoctoni quali il Gaglioppo, il Greco Bianco, il Calabrese, il Pecorello e, in ultimo, il Greco Nero; il tutto attraverso un lavoro di ricerca, l’impiego di tecniche innovative, il diretto controllo di tutti i processi produttivi, per ottenere vini contraddistinti da grande eleganza e fortemente identitari.
Un approccio che ha permesso di dar vita a vini come il Pescanera (Calabria Rosé), luminoso, raffinato, dal colore rosa pesca e con una piacevole mineralità finale, tipica dei vigneti sul mare; o il Mare Chiaro (Cirò Bianco), vino cristallino, intenso e persistente all’aroma, con sentori di frutta tropicale, con una piacevole nota marina finale, dalla felice intuizione per quel che concerne il naming accattivante. Fino a giungere al Ripe del Falco (Cirò Rosso Classico Superiore Riserva), potente, elegante, longevo, di colore rubino con riflessi granati dovuti al sapiente invecchiamento, sicuramente la migliore espressione del Cirò. Vini ora impreziositi da Taste the Art, il nuovo progetto di responsabilità sociale d’impresa della storica azienda Ippolito 1845. “Un progetto a cui teniamo molto, nato durante la pandemia, quando di fronte alle difficoltà del periodo abbiamo voluto rispondere con una visione positiva ed energica, attraverso una voglia di spensieratezza che si è concretizzata in una linea di sei vini in edizione limitata, i più iconici dell’azienda, che presentiamo al pubblico per la prima volta in un’elegante e inedita cassa in legno” racconta Gianluca Ippolito, uno dei tre titolari dell’azienda.
Un’idea nata dall’incontro con il talento artistico di Enrico Focarelli Barone, in arte Frelly, giovane e promettente illustratore calabrese in grado di reinterpretare in maniera nuova e originale i vini dell’azienda mediante raffinate illustrazioni in cui passato e futuro si fondono in una visione creativa, scanzonata e surreale. “La sfida per me è stata riuscire a coniugare all’interno delle etichette modernità e tradizione – racconta Frelly – ho voluto creare delle illustrazioni che nascessero dalle etichette dell’azienda, che ne mantenessero la riconoscibilità, ma che al contempo la reinterpretassero attraverso il linguaggio dell’arte e veicolassero elementi simbolici del nostro territorio per far conoscere ancora di più la bellezza e la straordinarietà della Calabria”. Dalla sinergia tra Ippolito e Frelly è così nata una box, in tiratura limitata da 1.000 pezzi, contenente 6 vini dell’azienda con le nuove e accattivanti illustrazioni.
Il progetto è stato presentato alla stampa nel corso di un pranzo organizzato presso il ristorante Per Me (1 stella Michelin) di Giulio Terrinoni, momento enogastronomico che ha confermato l’indiscusso talento dello chef originario di Fiuggi, che ha saputo utilizzare alcuni prodotti identificativi della tradizione culinaria calabrese per creare piatti in piena sintonia con i vini di Ippolito 1845. Il valore culturale di Taste the Art però non si ferma alla sola creazione delle illustrazioni, ma ha come punto fondamentale la finalità sociale e territoriale. La vendita delle bottiglie, infatti, contribuirà alla raccolta di fondi a sostegno del restauro di opere artistiche e storiche del territorio calabrese. “Vogliamo restituire qualcosa al territorio nel quale la nostra azienda opera e lavora da più di 170 anni. Una forma di sostenibilità sociale mediante la restituzione di una parte dei profitti alla comunità nella quale viviamo” ha spiegato Paolo Ippolito.
Proprio durante la presentazione è stata resa nota l’opera artistica oggetto di restauro. “Abbiamo ricevuto il consenso dall’amministrazione comunale per poter procedere al restauro di un’opera storica situata a Cirò Marina. Si tratta della Fontana del Principe, appartenuta ai principi Spinelli, una fontana monumentale con 3 archi oggi abbandonata e in completo stato di degrado” ha rivelato Vincenzo Ippolito. “Vogliamo creare intorno a questa fontana un’oasi verde aperta al pubblico, ma soprattutto dare un segnale forte. Vogliamo dimostrare che la sinergia tra pubblico e privato può e deve cambiare la mentalità del territorio e che questo cambiamento porterà a benefici non solo economici ma soprattutto sociali e culturali”.
Ippolito 1845
Via Tirone, 138
88811 Cirò Marina (KR)
Tel.: +39 0962 31106
www.ippolito1845.it