Testo di Annalucia Galeone
Foto di Baglio di Pianetto
Il conte Paolo Marzotto, anche detto il “conte volante”, per la sua passione per le auto da corsa ha amato profondamente la Sicilia, l’isola lo ha stregato in tenera età. È stato un uomo colto e lungimirante e dopo aver legato il suo nome al mondo della moda – dal 1817 Lanerossi Marzotto è un brand simbolo dell’eccellenza tessile in Italia – si è lentamente defilato. Nel 1997 ha coronato un sogno con la creazione di Baglio di Pianetto, la cantina con annesso Agrirelais a Santa Cristina a Gela, nei pressi di Palermo. L’anno successivo, nell’angolo opposto della Sicilia, ha acquisito Tenuta Baroni tra Noto e Pachino e da qualche anno in partnership produce vini sull’Etna dai vigneti a Passopisciaro. Da sempre l’obiettivo è valorizzare il territorio con l’adozione di tecniche di viticoltura e vinificazione adeguate alle diversità ma che tendono alla conservazione delle risorse limitando al massimo l’impatto ambientale. Il rispetto dell’ecosostenibilità e la ricerca dell’eccellenza ha caratterizzato il suo impegno e legato il suo nome allo sviluppo della regione. Paolo Marzotto è scomparso nel 2020, ma l’ho conosciuto meglio grazie all’intervista alla figlia Dominique Marzotto.
I Marzotto sono noti per essere imprenditori e mecenati che operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente. In ogni attività si promuove la valorizzazione del capitale umano e l’impact investing, qual è il plus valore che questo modello apporta?
L’ispirazione nasce da Gaetano jr. (1894-1972), che nel 1927 creò a Valdagno la “città sociale”, vera visione d’avanguardia dell’ideale coesione fra azienda, dipendenti e territorio. A seguito, in famiglia sono nate tante iniziative individuali come collettive. Oggi all’ottava generazione, siamo più di 100 discendenti, è la generazione dei nostri figli quella più intransigente ed impegnata. Quanto al plus valore del nostro modello, posso solo esprimermi personalmente e dire che rappresenta la speranza e l’impegno per migliorare questo mondo.
Cosa vuol dire essere sostenibili? È un termine abusato, purtroppo se ne parla a volte senza avere la consapevolezza della portata del suo significato per le future generazioni.
La sostenibilità si può estendere a tutti i campi della vita, professionali e personali. Nelle nostre attività cerchiamo di applicarla ad esempio anche alla cultura, grande vittima dei difficili anni passati. Specificatamente riferita ai nostri vigneti, la ritengo una chiara “richiesta” della stessa terra che ci impone di comprendere ed adottare pratiche ragionate e rispettose. Invece nei rapporti sociali, sono forse le stesse persone che ci supportano nelle diverse imprese, con senso di appartenenza, che ci hanno ispirato cambiamenti, anche profondi, nell’intento di rimanere uniti come fortunatamente siamo.
Quella con la Sicilia è una lunga storia d’amore iniziata con suo padre Paolo e che si rinnova con lei. Qual è il ricordo di famiglia che più la lega a questi luoghi?
Le prime visite dei terreni viticoli in giro per la Sicilia, con la mamma che ovunque posava lo sguardo rimaneva incantata! Per lei questa terra e gli incontri con chi la lavorava o la viveva, erano momenti magici.
Che tipo di persona era suo padre?
Un uomo affabile e seducente, colto e molto spiritoso, dotato di una grande visione imprenditoriale, molto deciso ma anche molto severo.
A Baglio di Pianetto il conte Paolo è riuscito a coniugare il terroir siciliano all’eleganza francese, nel rispetto della sostenibilità. Quanto secondo lei la sua figura ha inciso sullo sviluppo e la notorietà del territorio? Cosa sarebbe Santa Cristina a Gela senza i Marzotto?
I miei genitori hanno scoperto nella piana di Santa Cristina, il luogo ideale per dar vita al loro “ultimo” sogno. Hanno trovato qui l’appoggio sincero e tutto siciliano di chi ancora oggi fa parte di questa realtà. Ma la fertile terra di Sicilia, vero “trait d’union”, è stata fondamentale per questo successo imprenditoriale e di rapporti umani preziosi. Penso sinceramente che se non ci fossimo innamorati noi di questi luoghi in quel momento, sarebbe stata una grande occasione persa… che sicuramente qualcun altro avrebbe colto la grande bellezza e l’atmosfera magica di questo spicchio di Sicilia.
Paolo Marzotto ha introdotto la raffinatezza dei vitigni francesi, quali il Viognier per i bianchi e il Petit Verdot per i rossi in Sicilia. All’epoca una decisione così insolita come venne accolta?
Come dicevo mio padre era un visionario e anche un grande appassionato di vini, ma forse un po’ all’antica senza grandi piani “marketing” per le sue originali iniziative. L’intuizione ha guidato al successo tanti suoi progetti, come questo di Baglio di Pianetto. La vera campagna di comunicazione è venuta dopo, soprattutto attraverso la grande qualità dei vini di questa tenuta.
Baglio di Pianetto è un’azienda che non opera a pieno regime, ha un potenziale ben al di sopra della produzione attuale. Il perché di questa scelta?
Mio padre era solito dire ” vini perfetti al prezzo perfetto”, l’investimento che questo comportava era secondario alla qualità imprescindibile ed indiscutibile del risultato.
L’arte, il cinema e il vino sono le sue passioni, come si legano tra loro?
Abbastanza naturalmente, perché mi considero poco dotata per la creatività pura, la amo però e mi sono quindi indirizzata a scoprire e coltivare talenti, che invece la creatività la hanno innata, per poi accompagnarli attraverso percorsi qualche volta inerpicati, alla realizzazione delle loro creazioni.
Uno di questi settori la coinvolge più degli altri?
Sono attività tutte molto coinvolgenti e con un po’ di tatto e molta organizzazione, diventano complementari.
Qual è secondo lei l’immagine della Sicilia enoica nel mondo oggi?
La Sicilia è sempre ai primi posti nell’immaginario degli amanti del vino e della cultura. D’altronde regala a chi ci viene una tale ampiezza di esperienze uniche che è impossibile non innamorarsene.
Fermata 125, la linea prodotta sull’Etna è stata un grande successo. Quali sono le prossime novità?
Abbiamo in serbo tante novità per il 2023. La novità principale è rappresentata dall’Urban Art che interpreta i vini di Baglio di Pianetto. Le etichette della linea dei mono varietali sono state completamente riviste, l’autore del restyling è un noto writer palermitano Andrea Buglisi.
L’Agrirelais nella piana degli Albanesi è una bellissima oasi di pace. Qual è il più bel complimento ricevuto per esso?
Più che un singolo complimento verbale che possiamo aver ricevuto, la più grande soddisfazione è il ritorno ogni anno delle persone che ci hanno soggiornato.
Baglio di Pianetto
Via Francia
90030 Santa Cristina a Gela (PA)
Tel: 091 857 0148
www.bagliodipianetto.it