Testo di Gualtiero Spotti
Foto cortesia ristorante L’Oursin
Giovani cuochi francesi crescono e si mettono in mostra, con un occhio alla tradizione di casa e la mente rivolta a esplorazioni gustative che sono figlie di una curiosità moderna e ormai sempre più globalizzata. Figuriamoci se poi ci troviamo dalle parti di Marsiglia, seconda città transalpina per grandezza e vivace porto sul Mediterraneo con un melting pot culturale che abbraccia le ex colonie transalpine e il Nord Africa. Partendo dal centro cittadino in macchina e prendendo la tortuosa strada che si insinua lungo le spettacolari calanques (ma si può anche salire su un piacevole treno locale), si giunge in meno di un’ora a Carry-le Rouet. Un placido paese noto per aver ospitato negli anni passati l’attore, cantante e comico Fernandel, che proprio qui aveva la sua casa di villeggiatura prediletta.
Negli ultimi mesi però il paese vive una fase di rinnovata popolarità grazie all’inaugurazione di un nuovo albergo quattro stelle, l’Hotel Bleu, che ha saputo ridisegnare e riqualificare l’area del porto puntando sulla qualità dei servizi, su un’immagine fresca e spigliata dove il colore del mare, dominante nei vari ambienti, incontra elementi di design moderno, funzionali e perfetti per una clientela davvero trasversale e multigenerazionale. Il bar Le Nina, con la sua cucina agile e il sottofondo di musica jazz, è l’ambiente cosmopolita perfetto per un aperitivo al tramonto o un assaggio di miscelazione più impegnativa nel dopocena. E il vicino L’Oursin è il ristorante gastronomico e il campo d’azione di un giovane astro nascente della cucina marsigliese: il ventottenne Ilane Tinchant. Appassionato boxeur, ma cuciniere che sa dosare bene i suoi colpi anche sul piatto, Ilane vanta trascorsi professionali pregevoli in varie cucine d’oltralpe, dal Saisons a Marsiglia a La Villa Madie a Cassis, fino alle esperienze di alta montagna all’Alya di Courchevel, da Sylvestre Wahid.
A Carry-le-Rouet, invece, Ilane è alle prese con il suo primo, vero, ristorante, e gioca le sue carte con molto buon senso sulle sensazioni iodate che il mare offre, unite alla materia prima di stagione del mercato. Un menu concepito con l’aiuto prezioso di alcuni artigiani locali e non solo (olio, formaggi e burro vengono rispettivamente dalla Provenza, mentre il caviale è il classico Petrossian parigino) e che è diviso per numero di portate già nel nome: dal più corto, l’Escursione di cinque piatti, al più importante l’Odissea di otto, passando per il Viaggio di sette. Senza troppi cambi nelle preparazioni per ogni singolo percorso, ma con alcune aggiunte che arricchiscono l’esperienza al tavolo e senza allontanarsi da una filosofia chiara la quale, a poco più di due mesi dall’inaugurazione, cerca anche consistenza e profondità per i mesi a venire.
I piatti alternano incursioni vegetali (vedi la Zucchina con emulsione di basilico, bottarga e finferli) a esplorazioni che contemplano sempre incroci suggestivi di grande forza espressiva e ben decisi al palato sull’asse terra/mare. Come nel caso del Rombo alla griglia con grano saraceno, aglio nero e conchiglie, o delle Animelle servite come un vitello tonnato. Appena prima di affrontare il dolce di Cioccolato “en sablé”, con popcorn e paprika. Un approdo nuovo e sicuro quello di Ilane Tinchant, con il contorno di una sosta in stile nelle camere dell’hotel e la prospettiva di una cucina che in futuro saprà farsi notare.
L’Oursin c/o Hotel Bleu
Boulevard des Moulins
13620 Carry-le-Rouet – Francia
Tel: +33 (0) 451620000
www.hotelbleucarry.com