Testo di Cristina Ropa
Foto cortesia di Hamelin
Vivere tante vite pur rimanendo nella tua. Esplorare e conoscere la storia da nuove prospettive, mai immaginate. Scoprire mondi ed emozionarsi, di orizzonti interiori senza confini. La lettura, se indirizzata verso contenuti di spessore, è un’esperienza avvincente che a volte travolge altre ispira e sempre riforma la mente e il cuore. È traghettatrice di sapere, fondamento della cultura e di ciò che siamo. La lettura è un’arte che va appresa con cura e valorizzata. Hamelin, Associazione Culturale di Bologna, forte e consapevole di tutto questo, ha presentato il progetto LXL. Leggere per leggere Bologna che mira a formare, attraverso un percorso di due anni, esperti e delle esperte di educazione alla lettura, riconoscendola, a onore del vero, come una figura professionale. Sono giovani, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, appassionati e curiosi delle diverse forme artistiche e narrative, i futuri educatori ed educatrici selezionati, tutte e tutti provenienti da percorsi di studi diversi. Scelta mirata affinché possano vivere il percorso stesso come costante fonte di apprendimento.
“Uno dei ragazzi del gruppo, ad esempio, viene dall’accademia e ha l’obiettivo di creare a Bologna una piccola casa editrice, uno spazio dove si possano fare e leggere libri – mi racconta Giordana Piccinini, pedagogista e socia fondatrice dell’associazione Hamelin – Un’altra ragazza ha il desiderio di portare libri arabi in Italia e sta pensando di avviare un’attività di lettura in arabo nelle biblioteche. Un’altra invece ha passato tanti anni in Turchia e fa parte del direttivo di Hayat, Onlus con cui quest’anno ha realizzato un progetto sulla poesia dal mondo”.
Nata nel 1996 l’Associazione Hamelin si è sempre occupata di educazione alla lettura partendo dal principio guida che leggere è un atto estetico fondamentale per trovare il senso di sé e del mondo. “LXL. Leggere per leggere Bologna – continua Piccinini – nasce con l’intento di valorizzare l’atto di leggere non tanto come fondamentale competenza di decrittare i segni scritti, ma piuttosto come capacità di entrare in un testo e comprenderlo anche nelle sue caratteristiche formali, e come pratica di lettura del reale, grazie all’apertura e alla moltiplicazione di tutti i prolungamenti possibili. L’obiettivo è inoltre di fornire strumenti per imparare a selezionare libri di qualità e di avere un impatto non solo sulle persone selezionate ma su tutto il territorio”.
Tanti gli stakeholder coinvolti: istituzioni, associazioni, terzo settore e singoli esperti, collaborazioni che mirano a ripensare i collegamenti possibili tra ambito sociale e culturale. Partiti a febbraio 2021 per il primo ciclo dei due anni legato alla formazione, le ragazze e i ragazzi passeranno poi l’anno prossimo alla fase di co-progettazione e alla realizzazione di attività specifiche sul tema, in collaborazione con alcune delle realtà della rete, dedicate principalmente a adolescenti e giovani adulti. Nel corso dei due anni inoltre verranno realizzati dei focus group per riflettere su argomenti quali: l’accessibilità, le pratiche educative con adolescenti, il rapporto tra ambito culturale e ambito sociale, pensare insieme alcune fasi del percorso di formazione, sia teorico che pratico, con il gruppo selezionato.
La parte di progettualità sul campo sarà preceduta dall’analisi e dallo studio dei diversi contesti e territori, indispensabile per dar vita ad attività e iniziative non standard, basate sui risultati dell’osservazione delle differenti situazioni. La mappatura dei bisogni e delle risorse verrà effettuata tramite monitoraggio attivo, interviste e questionari, che verranno integrati alla Mappa delle Fragilità e alla Mappa della Cultura approntate dal Comune di Bologna.
“A settembre – continua Piccinini – i ragazzi e le ragazze incontreranno queste realtà e insieme a loro avremo un anno di lavoro per costruire insieme un progetto ad hoc di lettura per le biblioteche e le scuole dove verranno realizzati eventi ed iniziative indirizzati agli adolescenti e non solo”.
In un paese, l’Italia, dove i dati Istat rilevano che solo il 40,6% della popolazione adulta ha letto almeno un libro all’anno di cui il 14,3% ne ha letti 12, l’educatore e l’educatrice alla lettura assumono così un ruolo cruciale portatore di speranza e di attenzione attiva sulla crescita culturale delle persone.
“Attraverso questo progetto speriamo ci possa essere un avvicinamento alla lettura. Soprattutto per quanto riguarda la letteratura per l’infanzia vediamo che la crescita avviene nei territori dove ci sono delle politiche e delle economie dedicate a questo. I ragazzi e le ragazze che stanno partecipando a questo percorso mostrano un grande interesse e coinvolgimento e noi non possiamo che esserne contenti”.