Testo di Luca Sessa
Foto di Anagramma Studio
“Una nuova insegna da scoprire e vivere in ogni momento del giorno, dalla colazione alla cena, grazie a una proposta gastronomica estremamente versatile e di qualità”. Queste le parole che scelsi, circa due anni fa, per iniziare il racconto di una nuova apertura, di un luogo che voleva divenire un riferimento dei buoni sapori, e che grazie alla tenacia dei suoi fondatori ed alla qualità del progetto ha rapidamente raggiunto l’unanimità dei consensi della propria, numerosa e fedele, clientela. Gastromario è una delle insegne di punta della nouvelle vogue romana in ambito ristorativo, un locale che grazie al sempre efficace passaparola è ora divenuta “la casa” dei tanti residenti della popolosa zona tra i quartieri San Giovanni e Tuscolano. Simone Romano, Valentina De Caro e Francesco D’Agostino hanno tratto ispirazione dai bistrot parigini per sviluppare una proposta in continua evoluzione che permette di valorizzare ogni momento della giornata.
Uno spazio che può ospitare circa 20 coperti (più altri 20 in esterno) e che consente di immergersi immediatamente in un ambiente accogliente e senza barriere, costruito “a cuore aperto” con la cucina a vista e il bancone dedicato alla pasticceria ad esplicitare forme e profumi delle idee gastronomiche della brigata. Il progetto Gastromario poggia su un costante lavoro di ricerca teso alla valorizzazione della colazione, del pranzo, della merenda e della cena grazie all’utilizzo di materie prime eccelse. Selezionate miscele di caffè per non banalizzare il rito di inizio giornata o fine pasto, la carta dei vini agile ed intrigante per abbracciare le differenti tipologie di vinificazione del nostro paese, l’offerta del pane a sottolineare la meticolosa cura nella preparazione dei lievitati, un menu sviluppato sull’ormai consolidata formula delle 3 proposte per ogni portata per omaggiare la stagionalità dei prodotti e porre l’accento sull’importanza della riduzione degli sprechi.
Gastromario ha saputo resistere al difficile periodo storico grazie alla credibilità della proposta, rappresentata da una coerenza gastronomica mai scesa a compromessi, e all’affidabilità economica del progetto, elemento troppo spesso sottovalutato dai nuovi ristoratori e che invece guida le scelte dei tre soci. Simone è un perfetto padrone di casa, cordiale e premuroso, che racconta con passione i piatti, Valentina è l’anima elegante e silenziosa che dona equilibrio e raffinatezza ai dessert, Francesco lavora su idee che uniscono in maniera armonica tecnica e autenticità. Pranzare da Gastromario è un’esperienza nell’esperienza, perché significa non solo gustare piatti buonissimi, ma anche osservare il continuo movimento di una clientela trasversale che affolla gli spazi del locale: dai colleghi che prendono un caffè dopo la pausa pranzo alla nonna e sua nipote che assaggiano la proposta del giorno, passando per chi entra per acquistare il pane, chi per prenotare una torta o chi prenota un tavolo per la sera.
L’attuale menu (che cambia ogni 2 mesi circa) profuma d’inverno e spazia dalla carne al pesce senza trascurare i vegetali, giocando con i sapori tradizionali a cui vengono donate nuove forme. Il Broccolo Siciliano è la perfetta applicazione del concetto di zero spreco, grazie a differenti lavorazioni che regalano un mix di consistenze che rendono golosa questa crucifera, mentre Baccalà, verza e patate gioca sulla cremosità trovando anche in questo caso pieno equilibrio gustativo. La pasta, nel nostro paese, è un fondamentale banco di prova per ogni professionista della ristorazione, e Francesco supera brillantemente l’esame prima con i Fusilloni e sardella di calamaretti dalla piacevole e controllata piccantezza, quindi con i Tortelli salsiccia e friarielli, impeccabili per realizzazione e sapore e che naturalmente hanno gioco facile con il sottoscritto, portando alla mente e al palato il gusto di tante giornate trascorse nella mia terra d’origine.
Vi capita mai di aprire un menu e di scorgere immediatamente un piatto che cattura la vostra attenzione? A me è successo con Carciofi e aglio nero, proposta che non ha deluso le attese anzi, mi ha conquistato grazie alla doppia portata: prima un carciofo cotto e laccato con una salsa all’aglio nero quindi, sempre sulla scia del completo utilizzo degli ingredienti, con una omelette impreziosita da i gambi e da un carpaccio dello stesso carciofo. Il momento del dessert è il regno di Valentina, che ha portato in tavola una Tartelletta al caramello di calibrata intensità ed una sorprendente Sfera latte & miele dalla piacevole freschezza, due proposte di alta pasticceria, la firma di un pranzo di assoluto valore.
Gastromario
Via Voghera, 10,
00182 Roma
Tel.: +39 06 7978 2584
@Gastromario