Testo di Gualtiero Spotti
Foto cortesia di Francesco Cerea
Mai come di questi tempi, decisamente incerti per chi si muove nel mondo della ristorazione, valgono alcune semplici regole che, messe in fila, determinano il successo di un’attività, la riconoscibilità di un marchio e la capacità di diventare un punto di riferimento imprenditoriale quando si parla di accoglienza. Una serie di suggerimenti, di episodi di vita vissuta, di curiosi aneddoti, di buon senso provinciale che, spesso unito al problem solving affidato a regole più disciplinate, diventano un’arte vera e propria, come dicono bene le pagine del prezioso e agile libro pubblicato poche settimane fa da Francesco Cerea (con la complicità della giornalista Marina Maltagliati per i tipi di Mondadori) e intitolato Fuori dal Ristorante.
Francesco da sempre si occupa della ristorazione esterna del ristorante Da Vittorio, il tristellato alle porte di Bergamo che molta della sua fama l’ha conquistata negli anni grazie alla capacità di saper organizzare in giro per il mondo eventi in grado di mettere d’accordo qualità e quantità in egual misura. Il libro è una piacevole lettura che passa attraverso la storia della famiglia, i ricordi legati a grandi personaggi come Barack Obama e la Regina Elisabetta, ma come dice bene Francesco è anche nato dall’esigenza di superare il periodo di pandemia dell’ultimo biennio: “Volevo togliermi da dentro tutta la negatività che c’era in me, l’ansia e la preoccupazione del momento” rivela con emozione ricordando il periodo in cui ha iniziato a redigere il testo.
“Ed è il racconto della mia vita in tutto l’ambito lavorativo, iniziato ancora prima dei diciotto anni di età occupandomi immediatamente della ristorazione esterna, grazie a un’intuizione di mio padre Vittorio che mi assegnò questo compito delicato. All’inizio devo dire che non è stato per niente facile, perché quando si è giovani si pensa ad altro e ci si vuole anche un po’ divertire. Poi, con il passare del tempo mi sono accorto che mi stavo sempre più appassionando e il lavoro mi dava grandi soddisfazioni. Oggi, con tutto quello che è successo, il comparto di cui mi occupo ha ripreso con ritmi forse più lenti che in passato, ma la riconoscibilità del marchio Da Vittorio è legata alla cucina così come alla sala, alla logistica e all’accoglienza. Così non mancano le opportunità se si sa lavorare bene e con grande passione”.
Un argomento, quello del mercato del lavoro attuale, non presente nel volume, e del quale Francesco ci ha comunque detto la sua: “Se sei bravo in questo tipo di lavoro è perché sai reclutare le persone giuste, questo è chiaro. Purtroppo, oggi il gioco si è fatto più duro rispetto al recente passato, per tanti motivi. Tra questi anche perché i giovani non accettano di buon grado di arrivare a fare orari impossibili, oppure di sacrificare i giorni di festa”. Pur non parlandone apertamente, il libro vuole essere una sorta di insegnamento per i più giovani e per chi lavora nel mondo della ristorazione, perché oltre a sprigionare ottimismo e positività dispensa anche pillole di etica professionale oppure consigli sull’adattabilità alle diverse situazioni che si presentano. Brillanti anche i cameo offerti da tre autorevoli “colleghi” come Antonio Santini, Davide Oldani e Maurizio Zanella, così come le parole dedicate da Francesco ai componenti della numerosa famiglia Cerea, dalla mamma Bruna passando per i fratelli Chicco e Bobo e le sorelle Barbara e Rossella.
Fuori dal Ristorante
Francesco Cerea con Martina Maltagliati
Edizioni Mondadori – Pag. 150 – 18 euro