Testo di Gualtiero Spotti
Foto cortesia di Hotel Bauer
Che Venezia sia diventata negli ultimi tempi una destinazione gastronomica di un certo pregio è un dato di fatto. Questo nonostante il taglio turistico della maggior parte dei ristoranti e i numerosi “movimenti” post-Michelin dello scorso novembre tra i neo-indirizzi stellati, e non solo. Noi stessi abbiamo dato ampio risalto alla cucina di Donato Ascani al Glam dI Palazzo Venart nelle pagine del nuovo numero cartaceo di Cook_inc., ma il pupillo di Bartolini non è certo l’unico cuoco a cui prestare attenzione.
Come sempre, in laguna, a farla da padrone è la ristorazione d’albergo e uno dei nomi più altisonanti è sicuramente quello di Cristiano Tomei, viareggino DOC, classe 1974, cuoco anche mediatico, che da un paio di stagioni ha messo il piede nelle cucine dello storico Hotel Bauer. Un impegno su due fronti quello del vulcanico cuoco autodidatta, che ha rivisto la cucina del ristorante al pianterreno (tradizionale), il De Pisis, è ha poi interpretato a suo modo, con una spinta creativa più marcata, la sala del Settimo Cielo all’ultimo piano dell’Hotel, con il piacere dell’ampia terrazza e dell’altana che si affacciano sul Canal Gande.
“L’avventura veneziana è forse percepita come un po’ incosciente da parte di un toscano come me – ci racconta Tomei – ma devo dire che sin dall’inizio mi sono divertito molto. La cucina dei due ristoranti ha richiami gastronomici a volte un po’ agè visto il tipo di albergo storico che è il Bauer, ma poi si trovano anche la cucina del Veneto e della Laguna, con i pomodori di sabbia che arrivano da Sant’Erasmo o dal Cavallino e le preparazioni tradizionali come il Fegato alla veneziana o la Frittura mista del mercato di Rialto.
Oltre a una serie di piatti di buon senso e tipicamente italiani, che sono facilmente comprensibili da una clientela non facile come quella che frequenta Venezia fatta in buona parte da turisti stranieri”.
Trancio di branzino, filetto di manzo, anatra all’arancia e spaghetti aglio, olio e peperoncino (con gamberi rossi) punteggiano il menu del De Pisis, mentre al Settimo Cielo si osa tra una Rana pescatrice con salsa di cavolo viola, finocchietto marino, estratto di ginepro e maionese di fegato di rana e un Germano con whisky torbato Talisker e lattuga fermentata, oppure con la Carne 2019 caratterizzata dal manzo frollato due anni, marinato con lievito di birra e olio, maionese al lievito, salsa demi-glacé, funghi e tartufo.
Se vogliamo una reinterpretazione molto personale della cucina italiana che pesca anche in altre regioni tra piatti popolari e ben conosciuti, dal Vitello Tonnato alla Frittata (con agnello e formaggio di pecora) fino a un corroborante Minestrone. La scommessa di Cristiano Tomei è partita alle soglie del periodo pandemico, ma i risultati e il riscontro da parte della clientela non sono mai mancati, nonostante il profilo basso che la sua presenza a Venezia ha sempre mantenuto nell’ultimo biennio.
Tutto questo in attesa di capire quali saranno le sorti dell’albergo alla chiusura della stagione in corso, verso fino ottobre. Da più parti si vocifera di una imminente e imponente ristrutturazione dell’edificio storico (datato 1880) che dovrebbe portare il Bauer a una chiusura prolungata e a un restyling diventato ormai fondamentale per rimanere al passo con le richieste di una nuova clientela. Nel frattempo, una sosta al Settimo Cielo, per chi vuole conoscere meglio lo stile spigliato e un po’ trasgressivo di Tomei, è quasi obbligatoria. La proposta è distribuita su due possibili menu da sette e nove portate, da estrapolare piacimento da un corposo menu di venticinque portate.
Ristoranti Settimo Cielo e De Pisis
Hotel Bauer Palazzo
San Marco 1459
30124 Venezia
www.bauervenezia.com