Testo di Cristina Ropa
Foto cortesia di Enosteria C.e.T. e di Cristina Ropa
Di una bellezza da togliere il fiato, le imponenti e maestose Dolomiti non ti abbandonano nemmeno per un istante mentre attraversi le vallate bellunesi. Sembrano sagge e anziane guardiane, testimoni di grandi trasformazioni dove gli antichi saperi caratteristici del territorio si sono, passo dopo passo, aperti a nuove prospettive, intuizioni, meraviglie.
Proprio questo è accaduto con l’Enosteria C.eT., la cui essenza è racchiusa nel nome, omonimo della frazione di Belluno ospitante e di quella “Contemporaneità e Tradizione”, che sta al cuore del progetto nato dalla creatività di Matteo Perera, lo chef, e Silvia Dal Pont, esperta di vini. L’impatto è un mix tra stupore e folle curiosità, solleticata da file e file di bottiglie di vini naturali che si contendono il primato per creatività di etichette ed eccentricità. “Abbiamo fatto questa scelta attenta e responsabile, legata al valore e alla qualità del prodotto artigianale fatto bene sia in vigna che in cantina – mi raccontano – anche a livello di menu non facciamo distinzioni di categorie: non abbiamo primi, antipasti e secondi. Ho voluto differenziarmi facendo precise scelte lavorative, dettate dalla tecnica e dalla necessità, dal momento che in cucina sono solo. Oggi, a 8 mesi dall’apertura, posso dire che le persone continuano a venire e rimangono sempre piacevolmente sorprese”.
“Entrare liberi e pieni di voglia di scoprire” è il consiglio spassionato per chi vuole sperimentare questo connubio vincente fatto di amore per la cucina, per le tradizioni e per la continua esplorazione.
Dopo aver girato svariati posti a Roma, tra cui lo stellato Bistrot 64, Matteo viaggia verso nuove esperienze, anch’esse stellate, alla volta del Kadeau a Copenaghen e del Faro, a Tokyo e Venezia per poi ritornare alle origini, un richiamo per lui difficile da spiegare e soprattutto da ignorare. Insieme a Silvia, laureata all’Accademia delle Belle Arti di Venezia, dove si incontrano, e appassionata del mondo del vino, decidono di aprire un locale nella terra delle loro radici. “L’ambiente bellunese ha bisogno di movimenti – ammette – L’anno scorso abbiamo trovato questo posto, una villa storica dei primi del ‘600, la prima costruita in provincia e così ci siamo buttati”.
Asparagi cucinati al barbecue, caprino La Schirata, fiori di sambuco e nocciole, inaugurano il palato con intensa morbidezza mista a croccantezza, per poi lasciare spazio a quella tradizione rivisitata di un Risi e Bisi con creme fraiche e olio alle erbe dove il verde fluorescente rende il tutto un piccolo capolavoro d’arte, ciotola compresa fatta a mano da Denis Perera, fratello di Matteo, e la moglie Maya Lapp, fondatori del Design Glass Studio. Il sapore è inaspettato, coinvolgente ed evocativo di ciò che il locale vuole rappresentare. L’assaggio dei dolci, un Éclair cremoso al pistacchio, lamponi e caramello salato e Crostatina al cioccolato fondente 70% Valrhona e ganache all’arancia, sancisce un pranzo indimenticabile accompagnato da un “Bianco Sivi” di Franco Terpin.
Al termine di tutto con un digestivo alla mano, respirando l’aria pura e contemplando le montagne, sempre presenti, sempre meravigliose, pensi già a quando potresti ritornare per esplorare uno per uno i piatti proposti da Matteo e Silvia e rivivere la loro straordinaria e avvolgente ospitalità.
Enosteria C.eT.
Via Reiù, 3
32100 Belluno
Tel: 0437 1980346
www.enosteriacet.it