Testo di Tania Mauri
Foto ritratti di Enrico Labriola
Foto taglieri di Studio 462
I Formaggi dalla Svizzera protagonisti dei piatti di sei tra i più interessanti chef italiani.
Prendi cinque chef e un pizzaiolo, mettili insieme a cucinare, aggiungi sei formaggi svizzeri, uno diverso dall’altro, e otterrai una delle cene più interessanti e golose che si possa immaginare. Per il lancio della nuova campagna di comunicazione + che Svizzeri, lo scorso 13 marzo, sono stati coinvolti: Niko Romito del Il Reale Casadonna, Gianluca Gorini del Ristorante Da Gorini, Davide Caranchini del ristorante Materia di Cernobbio, Antonio Guida del ristorante Seta del Mandarin hotel di Milano, Luigi Taglienti e il pizzaiolo Stefano Vola che hanno preparato interpretato i formaggi elvetici più rappresentativi in sei piatti diversi.
L’idea parte dall’icona della Svizzera, la bandiera, un simbolo visivo molto potente nel veicolare la Swissness, ovvero un concetto di Svizzera contemporanea, moderna e innovativa fatta di valori e caratteristiche e che, da sempre, ispirano e guidano le lavorazioni dei loro prodotti caseari mantenendone intatte le tradizioni.
La croce bianca sul fondo rosso diventa un segno rafforzativo della “Svizzeritudine” che sottolinea come questi formaggi si facciano portavoce di comportamenti virtuosi quali il rispetto per l’ambiente e l’attenzione al benessere degli animali, l’impegno, la passione, gli elevati standard di qualità e l’affidabilità. “Vogliamo che i consumatori italiani, abbiano ben chiaro quello che è il posizionamento dei nostri prodotti, che è premium e ci appartiene da sempre, e che il prodotto diventi il protagonista straordinario dei propri momenti importanti” racconta Giovanna Frova, Country Manager Switzerland Cheese Marketing Italia.
L’Italia è al secondo posto, dopo la Germania, per importazioni di formaggio svizzero mentre è al primo posto nell’import del suo prodotto locomotiva, l’Emmentaler DOP che rappresenta il 55,4% del totale esportato (+3,8% verso l’anno precedente). Gli altri formaggi svizzeri, in particolare Le Gruyère DOP, Appenzeller, Tête de Moine DOP, Raclette Suisse e Sbrinz DOP, rappresentano il fiore all’occhiello della gamma, andando a ricoprire una nicchia di consumo, sempre più apprezzata da un consumatore attento alla qualità, al processo di produzione, alla naturalità e al gusto.
“Il nostro è un posizionamento che ben si sposa con l’arte dei mastri casari che tramandano di padre in figlio i segreti del mestiere. La stessa dedizione, lo stesso saper fare, lo stesso amore per l’accuratezza che si trova in ogni fetta dei nostri formaggi e che troviamo nei grandi professionisti che hanno saputo interpretare con estro e creatività sei specialità svizzere, ognuna con le proprie peculiarità, il proprio gusto deciso e la texture inconfondibile” conclude la Frova.
Ogni formaggio svizzero è unico: dal più dolce al più cremoso, dal più piccante al più intenso ce n’è veramente per tutti i gusti. Ogni specialità rossocrociata è un formaggio di carattere, lavorata da esperti artigiani nel rispetto delle antiche tradizioni e tutte a base di latte prodotto localmente.
La cena fatta a Milano ha voluto rafforzare quel valore aggiunto, il “+ che” ogni formaggio scelto dona al piatto. Una cena che ha visto gli chef italiani lavorare insieme e utilizzare, ognuno, uno dei formaggi svizzeri d’eccellenza – Emmentaler DOP, Le Gruyère DOP, Appenzeller, Tête de Moine DOP, Raclette Suisse e Sbrinz DOP – dove la portata fosse sì l’espressione della propria cucina, ma rappresentasse anche il valore aggiunto della Swissness.
Ha aperto le danze il celebre Toast di Niko Romito preparato con Emmentaler DOP scelto per “la sua versatilità, il suo essere buono e per tutti. Ho usato il mio pane (con farina di due grani antichi abruzzesi), con una mollica meno serrata dei classici pan carré e molto croccante che ben si sposava con il ‘formaggio con i buchi’ caldo con il prosciutto cotto che dà contrappunto al dolce del pane e al gusto cremoso e importante dell’Emmentaler”.
Ben due primi: i Cappelletti ripieni di Sbrinz DOP, macis e limone salato di Gianluca Gorini: “ho declinato un formaggio che mi è affine rispetto a ciò che rappresenta al meglio la cucina e il mio territorio: un cappelletto visto alla mia maniera ripieno di fonduta di Sbrinz che esplode morbida in bocca, accompagnata dalla calotta di noce moscata ricca di olii essenziali e dalla nota agrumata del limone”.
E i Ravioli ripieni di patate, Raclette Suisse, infuso di frutti di bosco e rosmarino di Davide Caranchini la cui idea era “prendere gli ingredienti di quando si fa la Raclette e utilizzarli in maniera originale, un omaggio alla Svizzera anche nel brodo ricco di funghi, licheni ed erbe aromatiche che ricorda i profumi del bosco e della montagna”.
Interessante la Pizza al Tête de Moine DOP di Stefano Vola, per “dare un tocco più spinto alla mia idea di pizza ho usato il Tête de Moine sia nell’impasto di quella che è una sofficissima pizza di Pasqua sia nella farcitura. Ho messo la rosa sottile di Tête de Moine insieme a una mortadella di bue molto delicata e alle mie nocciole; è diventata come una nuvola, dando quel tocco in più (anche estetico) a ogni fetta”.
Originale la Triglia avvolta in una foglia di bieta e tartare di calamari all’Appenzeller di Antonio Guida, che spiega come “Appenzeller sia stato il tocco in più alla mia tartare di calamaro protagonista di un piatto che amo molto, ovvero la Triglia avvolta in foglia di bieta e tartare di calamari all’Appenzeller”. E la Thermidor a Le Gruyère DOP di Luigi Taglienti: “le Gruyère è l’ingrediente perfetto per valorizzare un grande classico della cucina internazionale. Lo lasciamo fondere lentamente con latte fresco e qualche erba aromatica, emulsioniamo il tutto sino a ottenere una crema liscia e omogenea. È la base sulla quale ho costruito il mio Thermidor à Gruyere DOP moderno con un bocconcino di astice, Gruyère in purezza, aglio orsino, insalata romana e chips; sapido e croccante”.
In chiusura la Bomba di Romito, senza formaggio stavolta, ma con una crema gustosissima. Gli chef coinvolti saranno protagonisti, con il proprio piatto, della campagna social e web di Formaggi dalla Svizzera.