Testo di Francesco Sabatini
Foto cortesia di Chinati Vergano
La pioggia batte ininterrottamente durante il lungo weekend del Salone del Libro di Torino. Al riparo degli enormi spazi di Lingotto Fiere, le case editrici espongono la propria proposta in un potpourri di libri, autori e incontri. In uno dei momenti clou della cultura italiana c’è anche chi fa informazione, racconta storie, non attraverso i libri ma con le bevande: Casa Vergano, uno spazio in cui si possono assaporare realtà artigianali e indipendenti che operano nel mondo enologico e dei drink.
Chinati Vergano ha creato un progetto in collaborazione con il Salone del Libro, nato in occasione della versione del Salone ridotta tenutasi durante il periodo della pandemia; Casa Vergano è divenuto negli anni un contenitore in cui vengono messe in evidenza realtà poco note del panorama del “beverage” nazionale e non solo, notevolmente apprezzato sia dai protagonisti che dagli spettatori del salone. Casa Vergano è stata presente sia nella parte “lounge” dedicata ad autori ed editori, sia con una parte più “pop” dedicata agli spettatori; due velocità diverse, entrambe contraddistinte da un’attenzione all’informazione sui prodotti e sulle realtà che le producono. Quest’anno erano presenti i cocktail in lattina realizzati da Fischio, locale romano che ha rinnovato l’idea del chiosco di quartiere; le birre del birrificio Cane di Guerra di Alessandria e le sode fermentate di Latta – “xananax” un nome e un gusto da sballo. Nella parte lounge, oltre a una preziosa selezione di vini, c’erano i cocktail realizzati da Paolo Andrea Bergonzi, barman di Eredi Borgnino, nuova location gourmet torinese.
A miscelare la “polibibita” – italianizzazione futurista di “cocktail” – di nuovi volti del mondo dei drink c’è Tommaso Vergano, trent’anni appena compiuti e iconica chioma rosa. Tommaso ha ereditato l’azienda Chinati Vergano dalle mani dello zio Mauro che vent’anni fa iniziò a produrre vini aromatizzati in un piccolo laboratorio di Asti. Già a metà degli anni Ottanta, Mauro aveva avviato una piccola produzione di barolo chinato da regalare ad amici e parenti, mettendo in pratica i consigli appresi nel laboratorio Cocchi (la sorella del padre aveva sposato uno dei tre fratelli della celebre azienda di vermouth). Poi, agli inizi degli anni duemila, Mauro aveva deciso di lasciare il lavoro da chimico per dedicarsi alla sua passione. Nel 2003 ha sviluppato una linea di chinati, vermouth e liquori ispirati alla tradizione astigiana. Oggi Chinati Vergano propone otto prodotti: un vermouth rosso bitter “Americano”, un vermouth bianco classico a base Moscato e Cortese e un vermouth dry, realizzato con un Romorantin della Loira, più acido dei vini locali. Due vini chinati: uno rosso, versione del Barolo chinato fatto con nebbiolo ma di Barbaresco, e un moscato chinato il cui vino viene fatto andare a secco facendo terminare la fermentazione per togliere un po’ di dolcezza. E, per finire, tre liquori: un Genepy, un Centerbe e l’Elisir di china, amaro a base china e radici, ricetta di un tonico che veniva dato ai soldati della Prima guerra mondiale.
Tutti prodotti che hanno una visione molto personale figlia di una continua ricerca sia in vigna che in laboratorio, che spinge i Chinati Vergano ad essere comodi al di fuori dei disciplinari e ad andare oltre la tradizione. Ad esempio, nell’uso del Grignolino per l’”Americano”, un vino rosso leggero con una struttura in grado di reggere bene le spaziature, rompendo l’abitudine di usare i vini bianchi per i vermouth. Quelli di Vergano sono prodotti realizzati per piacere in primis a chi li fa.
In vent’anni, i Chinati Vergano si sono impregnati di spirito astigiano, contraddistinto da un metodo di lavoro riservato che crede poco nella gratificazione. Per Tommaso, cresciuto tra Genova e Milano, entrare in questo mondo è stato come apprendere un insegnamento orientale in salsa sabauda, dove per imparare qualcosa non c’è mai il “bravo” ma bisogna interpretare e capire da soli se si è fatto un buon lavoro.
L’idea è quella di fare un prodotto al meglio, che sia una profonda espressione del proprio gusto. Una filosofia che ritroviamo nel lavoro delle realtà che Casa Vergano ha proposto negli ultimi anni al Salone del Libro di Torino. Casa Vergano è un progetto che continuerà la sua missione di fare cultura al di fuori del Salone con la prossima apertura in città della sede torinese, un luogo in cui far crescere la consapevolezza delle realtà artigianali e indipendenti del mondo dei drink.