Testo di Letizia Gobio Casali
Foto cortesia di Fondazione Prada
La Fondazione Prada, con la sua commistione di opere firmate da artisti di ogni parte del mondo è la dimostrazione di come l’incrocio di culture diverse possa essere tanto produttivo quanto gratificante. Ovvio che anche il ristorante Torre, ospitato al sesto piano dell’omonimo edificio milanese di proprietà del brand di moda, non potesse che avallare la medesima logica presentando una serie di cene a 4 mani che incrociano e contaminano patrimoni gastronomici differenti, sempre all’insegna della sostenibilità. D’altra parte, l’attenzione all’aspetto ambientale non può che conseguire al fatto che, a scegliere gli chef chiamati a cucinare insieme al resident chef di Torre, il 36enne Lorenzo Lunghi, sono esperti della Fondazione Prada. In accordo con Mo-Food, holding dello chef tre stelle Michelin e Stella verde per la Sostenibilità Norbert Niederkofler e di Paolo Ferretti, ideatori di CARE’s – The ethical Chef Days.
Nell’ambito, dunque, di quella che è una riproposizione del progetto CARE’s Chef Under 30, cui hanno partecipato dal 2018 al 2021 dieci giovani chef internazionali, nel 2022 la collaborazione tra talenti emergenti della cucina no waste ha esordito con una cena firmata da Lorenzo Lunghi e da Matteo Taccini, chef del ristorante ConTanima, situato dentro l’hotel Laurin di Bolzano. Poi, il 30 settembre scorso si è tenuto un secondo appuntamento in cui, a tenere alta la bandiera della cucina regionale italiana ha provveduto appunto il citato Lorenzo Lunghi, esperienza a Livorno con Fulvietto Pierangelini e a Parigi a Le Chateaubriand e Le Dauphin di Iñaki Aizpitarte e infine da Saturne, con Sven Chartier. Mentre i due guest chef della serata sono arrivati addirittura da Istanbul: Kardelen Soyalp Kurt e Ramazan Kurt, marito e moglie nella vita privata, sono i giovani talenti provenienti dal ristorante Neolokal di Istanbul. Kardelen, 26 anni, si è laureata in Gastronomy and Culinary Arts all’Università di Yeditepe di Istanbul; il coetaneo Ramazan si è laureato in una diversa università gastronomica, la Beykent University di Istanbul, ma poi entrambi, negli ultimi due anni, si sono trasferiti in Norvegia per lavorare al ristorante Under di Lindesnes, con l’obiettivo di aprire in futuro un proprio ristorante sostenibile.
Lo speciale menu preparato a sei mani da Kardelen Soyalp Kurt, Ramazan Kurt e Lorenzo Lunghi ha visto succedersi sei portate firmate alternativamente dagli chef: alla Palamita con funghi e nocciole fresche, delicata commistione di mare e montagna firmata da Lunghi, sono seguiti i Fagioli bianchi brasati all’olio d’oliva con purea di fagioli e croccante proposti dalla coppia turca, che addirittura ha portato con sé le materie prime necessarie a comporre il piatto, nella scia di una cucina popolare e tradizionale. Ai fantastici Agnolotti di pomodoro confit, con foglie di cappero e tagete, e all’altrettanto poderoso pesce del giorno con Mais, guanciale ed elicriso proposti da Lunghi, come a segnare un irresistibile doppio ace in quell’immaginaria sfida tennistica che è stata questa cena-torneo delle 2 nazioni, i coniugi turchi hanno replicato con una gustosa Coda di bue arrotolata in pasta fillo con purea di prugne rosse e riso pilav freekeh. Si tratta di una variante di riso indigena, caratterizzata da un sottile sentore di affumicato, accostata a prugne rosse che hanno fatto da surrogato contemporaneo della tradizionale albicocca disidratata di tante specialità orientali: un piatto con il quale i coniugi chef hanno dimostrato di saper tenere di campo.
Tuttavia, proprio il piatto conclusivo, a opera di Kardelen Soyalp Kurt, Ramazan Kurt, composto da Demir tatlis, ovvero sfoglia a forma di stella, con purea di pesche, crema al miele, croccante al pistacchio e gelato alla menta, a giudizio di chi scrive ha decretato la vittoria a tavolino (o meglio al tavolo) dello chef italiano sui sapori turchi per 3 set a 1.
Per quanto accompagnato da un drink pairing impeccabile, che ha compreso dal cocktail con mezcal, al vermouth siciliano fino al muscadet, in realtà il duetto tra cucine diverse è sembrato un monologo a due voci, in cui ognuno seguiva un suo canovaccio, più che un gioco di rimbalzi, di scambi di palla, in cui l’esecuzione era comune. In ogni caso, non possiamo che elogiare la brillantezza di idea di mettere a confronto cucine lontane e talenti differenti, che ha l’obiettivo di portare il pubblico a esplorare nuovi orizzonti gastronomici allo stesso modo in cui la curatela artistica propone di allargare quelli estetici. E dunque non vediamo l’ora di conoscere chi sarà il prossimo chef a lavorare con, o in un certo senso, “contro” Lunghi, un virtuoso della cucina che tiene alta l’asticella della serata e che insieme ai più valenti tra gli chef under 30 di tutto il mondo in queste cene prova a elaborare un linguaggio comune in cui ci si riesce a intendere a dispetto delle differenze, culturali e anche linguistiche. E così, di cena in cena, ai fornelli il dialogo veste Prada.
Foto: Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti
Ristorante Torre
Ingresso in via Giovanni Lorenzini 14
20139 Milano (MI)
Tel: +39 02 23323910
www.fondazioneprada.org/torre/