Testo di Gualtiero Spotti
Foto cortesia
Dopo i ristoranti e i bistrò, il cerchio belga su queste pagine si chiude con una panoramica tra i negozi nei quali divertirsi a degustare ma anche ad acquistare prodotti di qualità, oppure nuovi ed insoliti. Bruxelles, contrariamente a quanto si può pensare, negli ultimi anni, complici anche le molte etnie, è diventata una città vivace e ricca di opportunità gastronomiche anche per chi vuole uscire dal classico binomio birra/cioccolato.
Un buon punto di partenza può essere il bel negozio La Fruitiere, a un tiro di schioppo dal celebre Manneken Pis, dove perdersi nei meandri di un fornitissimo cheese shop con tasting area. Tra delizie fornite da Guffanti (se l’Italia è il vostro orizzonte), ma soprattutto con una selezione che spazia dalla Francia alla Svizzera, ricordandosi di mettere ben in evidenza i formaggi locali, che in molte occasioni sono nati all’interno delle abbazie dove in passato si produceva anche la birra.
A guidare la degustazione all’interno del negozio ci sono i due titolari, Véronique Socié, francese originaria del Jura (nel 2016 è stata la prima cheesemaker del Belgio) e Léo Begin, tra invitanti Brie de Meaux guarniti con frutta secca, Camembert all’aglio nero, Raclette in edizioni limitate e sfiziosità che accompagnano la sosta, come nel caso di diversi vini naturali. La Fruitiere però è anche il luogo dove incrociare un nuovissimo e stimolante progetto del giovane Thibault Fournal chiamato Sweet, che mette in fila piccole boccette di salse naturali, perlopiù speziate.
Delizie per palati abituati a soffrire, in alcuni casi, se si pensa al Pears for Fears con pere organiche, cipolla, aglio, peperoncino Habanero e spezie, oppure al Fumata che contiene peperoncino Carolina Reaper (ufficialmente il più potente al mondo…), pepe di Cayenna affumicato, cipolle rosse, aglio e zucchero di canna. Ma ci sono gusti più delicati, all’occorrenza, e in ogni caso l’intera gamma permette di muoversi sulle ali di una versatilità che porta a combinazioni piacevoli con formaggi così come con verdure, pesce crudo, pollame e, perché no, burgers.
La prossima tappa invece ci conduce nella periferia nord-ovest della città, nel quartiere di Ganshoren dove Geert Vermeire ha il suo piccolo negozio, che è diventato nel giro di qualche lustro (ha inaugurato nel 1997) il punto di riferimento per gli amanti della carne di cavallo e di pony. Al punto che in molte occasioni si forma una fila di clienti esterna al negozio, in attesa di fare acquisti.
Geert dal 2015 ha iniziato a lavorare direttamente con i farmers e i produttori arrivando a vendere quasi 900 chili di carne alla settimana. Perfino cuochi di fama come Christophe Hardiquest (tra i suoi piatti c’è anche un katsuobushi di filet d’Anvers) si servono da Vermeire, che tra i clienti più affezionati annovera anche il grande maitre chocolatier Pierre Marcolini. Qui si viene per assaggiare e comprare, tra le altre cose, una squisita bolognese fatta con carne di cavallo e ottimi paté.
Ritornando invece verso la zona turistica centrale di Bruxelles, nella celebre Galleria Saint-Hubert (ma ci sono anche altri due punti vendita), il negozio Gaufres&Waffles rende ben chiaro già dal suo nome il campo d’azione. Queste delizie dolci però sono state riviste dal bistellato Yves Mattagne, che insieme al figlio Sebastien e ad altri due soci, le ha reinventate per forma e contenuto.
Innanzitutto, nella versione a cono, da passeggio, dove i waffles sono ridotti a piccoli quadrati conditi diversamente (crema al tartufo, formaggio, cioccolato), oppure nella versione tradizionale rettangolare con mela caramellata, tatare di carne o veggie. Un’idea vincente in grado di svecchiare uno dei fondamentali della gastronomia belga conosciuti in giro per il mondo. Infine, toccando il mondo alquanto vasto delle birre belghe, quando si è a Bruxelles non si può perdere una visita alla Brasserie Cantillon, in quello che è considerato il Sancta Sanctorum delle cosiddette “acide”, ovvero le gueuze e le lambic.
Ad accogliere gli appassionati spesso è il mitico Jean Van Roy, che rappresenta la quinta generazione di una famiglia che ha iniziato a produrre birra nel 1900 facendo a tutti gli effetti la storia dello stile a fermentazione spontanea. Tra botti e tanks di un museo affascinante dove alla fine del tour ci si trova seduti al banco di una brasserie a degustare prodotti a tiratura limitata, blend di lambic con fiori di sambuco, ciliegie, rabarbaro, o esperimenti in collaborazione con vigneron francesi ed italiani.
La Fruitière
Rue du Marché au Charbon
Kolenmarkt 99/103 – Bruxelles
Tel. +32.25033352
www.lafruitiere.business.site
Swet
www.swet.be
Boucherie G. Vermeire
Rue François Beeckmans 27
Ganshoren – Bruxelles
Tel. +32.24253136
Gaufres&Waffles
Galerie du Roi, 6
www.gaufresandwaffles.be
Brasserie Cantillon
Rue Gheude 56
Anderlecht – Bruxelles
Tel. +32.25214928
www.cantillon.be