Testo di Cristina Ropa
Foto di Tommaso Mitsuhiro Suzude
L’ascolto. Quello attento, profondo, che coglie aspetti sempre nuovi e il cui dialogo va all’essenza, andando oltre le parole. E poi emerge lampante la cura. Quella genuina che nasce dal desiderio di preservare e valorizzare ciò che ami. Naturale è quindi far sbocciare la spontaneità per guidare con saggezza e lungimiranza ogni nuova nascita, ogni crescita. Quando ho assaggiato per la prima volta una mela di varietà antica dell’Azienda Agricola Magli è stato un riconoscere e gioire di tutto questo. Quel suo gusto, così intenso, così vero, vivo, puro mi ha trasmesso la storia, l’identità, il vissuto di una famiglia che da anni porta avanti una tradizione fatta di semplicità e al contempo di fatica e di passione.
Ci troviamo nella campagna di Borgo Panigale, appena fuori dalla periferia di Bologna, in una realtà plasmata dalla creatività e dall’impegno di tre generazioni, un albero genealogico che tocca dalle radici ai rami tutta la bellezza che questa terra può donare. Padre, nonno e figlia che insieme, ispirandosi l’un l’altro, attraverso liberi e accesi confronti generazionali, sperimentano la coltivazione in biodinamica che tutto abbraccia e nulla danneggia. “A 18 anni, dopo la maturità, sono partita per la Nuova Zelanda perché a livello naturalistico è molto simile all’Italia” racconta Martina la più giovane, con i suoi 26 anni di saggezza. “Lì ti fai un’idea di cosa significhi avere spazi incontaminati. Ho incontrato tante realtà contadine e aziende agricole. Un luogo meraviglioso. Ho pensato: ma io ho la fortuna di avere l’azienda agricola di famiglia dove ci sono delle linee già tracciate ma dove si può ridisegnare tutto”. Una volta tornata in Italia ha iniziato a pianificare. “È una grossa responsabilità perché ciò che pianti dovrà crescere, prendere forma”. Con loro c’è Fragola: simpatica e frizzante cagnolina che scorrazza tra i campi, in tutto 10 ettari per la maggior parte dedicati ad alberi da frutto e per il resto da erba medica e orto.
“Negli anni – spiega Martina – ho seguito corsi e letto testi di agro-ecologia, biodinamica, permacultura”. Quando la teoria si cala nella pratica occorre prendere il meglio da tutto, cogliere ciò che ti può aiutare più ampiamente affinché questa espansione, estensione, approfondimento di conoscenza e di studio ti accompagni nel tempo. “Io mi metto lì e guardo le erbe spontanee che ci sono. Ognuna significa cose diverse. Se una pianta cresce in un certo punto c’è una ragione. Occorre osservare il campo durante le stagioni, come le piante reagiscono ai cambiamenti esterni…”.
Gabriele, a fianco della figlia mi spiega quanto tutto sia incentrato nel proporre un tipo di agricoltura che miri al benessere delle persone e del Pianeta. “La nostra principale scelta è stata quella di abbandonare la chimica di sintesi, quindi la scelta radicale di rinunciare a fertilizzanti, insetticidi e fungicidi dell’agricoltura convenzionale. Noi usiamo ogni cosa. Rifiuti, rami, tutto. Lo riusiamo senza buttare via nulla. La motivazione che ci spinge è aiutare e non forzare la natura”.
Tante specie diverse popolano questa oasi di benessere incontaminato. Un’oasi sì, dove tutto sorge con naturalezza, ma dove tutto è anche meticolosamente pianificato e progettato. Perché è vero che la chimica può solo far del male a noi stessi e alla natura ma di fronte ai parassiti che si fa? Qui entrano in gioco quell’insieme di parole, così ricche di contenuto, che tanto caratterizzano la loro realtà. Ascolto, cura, spontaneità.
“Quando abbiamo smesso di usare la chimica e i suoi insetticidi tutto il terreno si è riempito di coccinelle – prosegue Martina – c’è chi le compra ogni anno e invece basta non avvelenarle e loro diventano indistruttibili! Si creano loro un equilibrio. Quando sono larve diventano enormi perché si mangiano tutti gli afidi delle piante. Sono delle leonesse. Poi cambiano vestiti e diventano bellissime. Un altro esempio sono le dorifore, insetti importati dal Nord America durante la Seconda guerra mondiale. Prima che creassero i pesticidi quando lei passava distruggeva tutte le piante. Invece ho scoperto che basta schiacciarle con le dita. Io due volte al giorno prima del tramonto cammino e le riconosco. Negli anni ho affinato l’occhio. Sono dei puntini rossi più tendenti all’arancione mentre le uova delle coccinelle sono di un colore più simile allo zafferano. Una volta schiacciate le do alle galline che ne vanno ghiotte. In questo modo il ciclo si chiude”.
Un legame, un continuum che Martina riconosce anche tra le piante. “Ci sono tante varietà e si fanno bene l’una all’altra a seconda delle specie. Inoltre, l’erba medica pulisce e arricchisce il terreno”. Ma non è finita qui. Un po’ come nel film Avatar dove tutto splendeva di colori fluorescenti per mettere in risalto l’interconnessione tra ogni forma di vita anche qui vige la filosofia che tutto sia interdipendente. “Tutte le cose in natura hanno reazioni chimiche e fisiche. Anche noi facciamo parte di questo”. Racconta Martina. “Il giorno in cui devo piantare un albero ma ho male alla spalla sicuro che lo farò male non solo perché ho dolore ma perché io non sono staccata da quello che faccio”.
Fragola scava in profondità divertita e felice come se avesse trovato l’osso più succulento del mondo. Dall’altra parte del campo, mentre noi guardiamo le varie specie di cavolo che hanno piantato, da quella cinese a quella nostrana tutta ricciolina, bellissima, il nonno sta potando. Con i suoi 94 anni è lui stesso a rappresentare le radici su cui questa famiglia si appoggia. Gabriele si unisce a lui. Noi ci incamminiamo verso la vendita al coperto con il mercatino gestito da Gabriella, zia di Martina, dove troviamo concentrati di succhi, fatti durante l’estate con i frutti di stagione. Patate, erbe selvatiche che grazie a loro ho scoperto essere una vera delizia. Qui tutto ha un valore, tutto vuole essere esplorato, sperimentato; tutto assume un nuovo significato, anche quell’ erbetta che nessuno mai avrebbe guardato diventa protagonista.
Azienda Agricola Magli
Via Olmetola, 18
40132 Bologna
Tel: +39 329 451 1263
www.aziendaagricolamagli.it