Mini-storia
lusso intimo
La Capritudine firmata Naldi, in verde ottanio
Pazziella e Campanella by Quattro Passi: un boutique hotel per ripensare l’ospitalità caprese
Testo di
Greta Contardo
Foto cortesia
La Capritudine firmata Naldi, in verde ottanio
11 minuti

Capri, di giorno, in estate, è un gran casino: turisti ovunque, barche che punteggiano l’orizzonte, selfie in ogni angolo. È l’isola del caos e della perfezione. Al mattino, quando le prime motonavi scaricano centinaia di turisti al porto, l’isola si trasforma in un formicaio cosmopolita: lingue che si accavallano, code alla funicolare, comitive che sciamano verso la Piazzetta. Un casino controllato, che solo Capri sa trasformare in spettacolo. Eppure, in mezzo a questo vortice, l’isola rimane spiazzante, incredibilmente bella, con scorci che ti tolgono il fiato e un fascino che nessuna folla riesce a intaccare. Ti affacci, vedi i Faraglioni e hai già dimenticato tutto il casino. È diventata il rifugio di artisti e celebrità internazionali, incarnando l’idea di una vita spensierata e particolarmente lussuosa. È un parco giochi del lusso, una cartolina della Dolce Vita italiana, quel concetto che riappare nostalgico e inesorabile con l’arrivo della primavera riferito a quel modo di vivere agiato e spensierato raccontato nell’omonimo film di Federico Fellini, che negli anni Cinquanta ha vissuto qui l’età dell’oro, tra alberghi iconici ed esclusive vie dello shopping. È un simbolo della joie de vivre cinematografica.

Quando cala il sole e la folla defluisce, Capri rivela la sua vera anima: elegante, intima, seducente con quell’anima sospesa tra mondanità sfacciata e intimità raccolta che continua a incantare da secoli che diventa subito stato d’animo, una Capritudine che avvolge. Questo blend di mondanità, natura e lusso, è il terreno fertile per chi osa investire sull’isola, scegliendo di distinguersi senza perdersi nel rumore di fondo. È qui che si misura la vera sfida imprenditoriale: interpretare Capri senza banalizzarla, coglierne la forza magnetica senza cadere nella trappola dell’ostentazione. Ed è proprio qui che la famiglia Naldi (storici imprenditori nel settore dell’ospitalità) ha deciso di scommettere, portando a Capri un progetto che combina eleganza e lungimiranza: Pazziella Garden & Suites, un boutique hotel 5 stelle lusso nascosto appena dietro la mitologica Piazzetta, da cui si distacca con un’eleganza sottile, regalando agli ospiti una sensazione di esclusività senza mai allontanarli dalla vibrazione autentica dell’isola. È un modello di ospitalità che si misura nella discrezione, nella qualità e nel coraggio di fare scelte imprenditoriali nette e coraggiose.

Pazziella non è nato per stupire con la grandiosità. È nato per sorprendere con la piccola scala, con un lusso mignon, senza sfarzo ma con qualità estrema, come se si fosse in una meravigliosa casa privata vista mare con terrazze che regalano squarci inattesi sul blu dell’Isola Azzurra. Il boutique hotel è composto da due bianche ville contenute nelle dimensioni, che non danno nell’occhio anzi quasi non si notano nella bellezza del giardino. E poi appunto c’è il giardino, con la piscina e una magnolia secolare a far da accoglienza che accoglie anche il ristorante e il lounge bar. Le camere sono dotate di tutti i confort e pure di quelli a cui non pensavi, come il congierge digitale in ogni suite e il check-in effettuato seduti belli comodi al tavolino con una bevanda a scelta, come a casa di amici.

Il verde ottanio è la cifra stilistica: una tonalità che fonde blu marino e verde vegetazione, coraggio e sobrietà. Una tonalità rilassante e rallegrante. Camminando per le stanze questa tonalità ritorna come un leitmotiv visivo senza mai eccedere. È un modo di dire che qui tutto è pensato per armonizzarsi, non per imporsi. È un colore che racconta dell’identità di Pazziella, del non voler essere un albergo scenografico, ma una “casa” in sintonia con il paesaggio e con l’anima dell’isola. E, in fondo, è il colore stesso della Capritudine.

Questo piccolo paradiso è magnificamente supervisionato da un general manager d’eccezione: Alfonso Saraco, perfetta commistione di efficienza e carisma. Le suite sono venticinque, tutte con arredi pregiati, maioliche incantevoli dall’inconfondibile stile mediterraneo, affacci sul mare o su piccole piscine private in pietra… e poi c’è pure la suite con la spa interna. Sono tutte arredate con personalità diverse, così come diversi sono gli ospiti coccolati a seconda delle esigenze dal primo all’ultimo passo nella struttura. A proposito di passi: tra le coccole che ci sono state fornite nel nostro soggiorno c’è anche la sandalo caprese experience presso l’atelier Emanuela Caruso con la realizzazione letteralmente a mano, sul momento, dell’iconica calzatura. Io chiaramente ho scelto di averla verde ottanio. Torniamo a noi.

Il concetto è preciso: quello della Pazziella è lusso semplice. Un lusso intimo, discreto, fatto di dettagli curati e di atmosfere misurate, che si contrappone alla spettacolarizzazione spesso eccessiva dell’ospitalità caprese. Un luogo che non ostenta il lusso ma lo riformula in una forma più umana, avvolgente.

Dietro Pazziella c’è la famiglia Naldi, accennavamo, nome storico dell’ospitalità campana. Salvatore Naldi, fondatore di SNG Hotels, ha costruito nel tempo un gruppo solido e riconosciuto, sempre con uno sguardo rivolto al futuro e alle partnership strategiche. Al suo fianco oggi c’è il figlio Francesco Naldi, CEO del gruppo, che porta avanti una visione imprenditoriale nuova, capace di leggere le esigenze del turismo contemporaneo senza tradire le radici familiari. L’apertura di Pazziella nel 2023 non è stata un semplice investimento immobiliare: è stata una scommessa culturale. Creare un luogo che incarnasse la filosofia del lusso semplice, in un’isola abituata agli eccessi, significa andare controcorrente. Ma è proprio questo approccio che ha permesso ai Naldi di distinguersi e di creare un modello replicabile: piccolo, intimo, autentico. Pazziella è anche una scommessa audace dove la famiglia Naldi dimostra che credere nella qualità significa fare scelte concrete, selezionare collaborazioni vincenti e trasformare ogni dettaglio in un’opportunità di eccellenza.

Da qui deriva la scelta imprenditoriale di puntare anche su una certa ristorazione affidando il cuore gastronomico di Pazziella a uno dei nomi più autorevoli della cucina mediterranea contemporanea: lo chef Fabrizio Mellino, tre stelle Michelin e patron dello storico ristorante di Nerano, il Quattro Passi. Una scelta questa fortemente voluta da Francesco Naldi, amante della cucina di Mellino, che in pochi mesi ha sbaragliato le sorti ristorative della Pazziella portando una ventata di novità. E così, a stagione già avviata, il 15 giugno 2025 è stata inaugurata la nuova avventura: Campanella by Quattro Passi, ristorante firmato da Fabrizio Mellino, e condotto in loco dal resident chef Angelo Fumeto, il quale si è trovato in mezzo a una bella rivoluzione culinaria e si è messo in gioco per adattarsi all’offerta culinaria pensata da Mellino (previo passaggio nella fantasmagorica cucina del Quattro Passi di Nerano.

Il ristorante prende forma nel giardino della Pazziella, ombreggiato dalla magnolia secolare in un delicato racconto fatto di sapori capresi che celebrano i profumi del Mediterraneo. Il nome Campanella è in parte casuale, spontanea, e in parte no, in ogni caso ha tanti significati. È il simbolo di Capri – un portafortuna legato alla leggenda di San Michele – è un fiore che esplode di colori in primavera. È Punta Campanella, quel promontorio che segna l’incontro tra Capri e la Penisola Sorrentina, casa dei Mellino.

È, insomma, un nome che racchiude già un racconto, un ponte tra due famiglie campane che condividono la stessa visione dell’ospitalità.

Per Francesco Naldi, questa collaborazione è più di un progetto gastronomico: è la dimostrazione che due generazioni e due famiglie possono leggere il territorio nello stesso modo. “L’idea di dare vita al ristorante Campanella all’interno del nostro boutique hotel con lo chef Fabrizio Mellino – spiega – è nata perché apparteniamo alla stessa generazione e abbiamo una stima reciproca. Intendiamo far vivere ai clienti un’esperienza di viaggio ma anche di gusto. Fabrizio Mellino interpreta la cucina mediterranea come piace a me”.

Aggiunge Mellino: “Si tratta di un viaggio sensoriale attraverso i sapori autentici di Capri e della Costiera Sorrentina reinterpretati con sensibilità contemporanea. Ogni piatto racconta una storia di mare e di terra, di sole e di passione, celebrando l’eccellenza delle materie prime locali, la sostenibilità e la profonda connessione con il territorio. La tradizione è il punto di partenza, l’innovazione è il mezzo per esaltarne l’essenza”. Proprio questo ritroviamo nella scelta del menu curato da Mellino – intitolato L’Essenza di Capri Rivelata – un abbraccio di Capri fatto di semplicità e calore, di sensazioni comfort. Il menu degustazione si chiama Sharing is caring ed è contemplato per due persone, per quell’idea di casa, di lusso intimo che aleggia nel boutique hotel. C’è un arcobaleno di pomodori serviti con fiordilatte della penisola tagliato al tavolo, per la quintessenza dell’esplosione di sapori. C’è la pasta alla Nerano, adattata all’isola sotto forma di fettuccine avvolte di burro francese, c’è la sorprendente scaloppina al limone con capperi e prezzemolo che inebria di mediterraneità. E poi ci sono i dolci tra cui, chiaramente, una Caprese dal cuore morbido con un intelligentissimo gelato al Disaronno che smorza e rallegra l’opulenza della tipica torta isolana. Si sta bene in quel giardino. Non si tratta di cucina stellata, né di cucina da strapparsi i capelli, si tratta di cucina di prodotto, di benessere, che fa stare bene. Angelo Fumeto sta ancora prendendo la mano con le direttive Mellino, ma se questo è l’inizio – a un mese e mezzo dal cambiamento, questa la data del nostro soggiorno – la direzione per far diventare Campanella il posticino del cuore sembra essere quella giusta. A prescindere, bravo Francesco per credere in un futuro di qualità per Capri, e per scegliere i migliori per farlo e per non mettere il mare in mezzo al dire e al fare.

E se il Campanella by Quattro Passi rappresenta la scelta gastronomica più importante, la mossa strategica dei Naldi è il milionario accordo con Marriott International.

Nel luglio 2025 è stato annunciato un piano da 50 milioni di euro per rinnovare e valorizzare le strutture del gruppo SNG Hotels a Capri, Roma e Napoli per consolidare il posizionamento nel segmento del lusso e a rafforzare l’esperienza ospite, combinando innovazione, design e servizio impeccabile. Il risultato più immediato sarà l’ingresso di Pazziella nella prestigiosa collezione The Luxury Collection, previsto per la stagione primavera-estate 2026. Un riconoscimento che posiziona il boutique hotel caprese tra gli indirizzi iconici del lusso mondiale. Alla Pazziella i lavori da fare sono davvero pochi, grazie al rinnovo totale delle strutture realizzato tre anni fa, si tratta più che altro di implementazioni tecnologiche per implementare ogni singolo servizio offerto portandolo ai massimi livelli. L’accordo prevede anche il rebranding del Marriott Grand Hotel Flora di Roma, che dopo i lavori entrerà anch’esso nella Luxury Collection nel 2027, e il consolidamento del Renaissance Naples Hotel Mediterraneo, pronto a giocare un ruolo chiave in occasione dell’America’s Cup 2027.

Da sinistra Stefano San Martino, Francesco Naldi, Salvatore Naldi, Gianleo Bosticco

Per Salvatore Naldi, questo accordo “segna una nuova pagina della nostra storia con Marriott, dopo trent’anni di collaborazione. I lavori renderanno le nostre strutture ancora più prestigiose e competitive.” Francesco Naldi ha aggiunto: “Il mercato del turismo internazionale richiede innovazioni continue. Con questo rebranding, SNG Hotels vuole consolidare un ruolo di rilievo nell’ospitalità italiana e globale”. Francesco ha aggiunto: “Il mercato del turismo internazionale richiede continue innovazioni e noi abbiamo deciso questo rebranding proprio affinché SNG Hotels occupi sempre un ruolo di rilievo nel panorama dell’ospitalità nazionale e internazionale”. Una dimostrazione ulteriore della solidità e della visione strategica a lungo termine della famiglia Naldi.

Capri continuerà a essere teatro di mondanità, caos e meraviglia, rumorosa di giorno e silenziosa di notte. Ma con Pazziella, i Naldi hanno lanciato un messaggio chiaro: il futuro del lusso non è nell’eccesso, ma nell’essenza. Essenza che con Mellino è stata tradotta in cucina, con Marriott in strategia, e che i Naldi hanno saputo trasformare in un modello imprenditoriale. Dimostrando che un altro modello è possibile: come nel caso di un piccolo boutique hotel che scommette sull’intimità, sulla discrezione, sul gusto. E che il lusso più vero è quello che non ha bisogno di gridare. Dimostra che un altro modello è possibile: un boutique hotel che scommette sull’intimità. È quello che si ritrova in un piatto di fettuccine alla Nerano, nella tonalità calma del verde ottanio, in una camera che affaccia su un giardino segreto dietro la Piazzetta.

Pazziella è una delle definizioni possibili di Capritudine, in verde ottanio.

Posto
Pazziella


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