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Eccellenze! Ma quali eccellenze?
La retorica ingannevole del “prodotto tipico”
Da Cook_inc N. 41
Eccellenze! Ma quali eccellenze?
12 minuti

Sono ormai passati più di otto mesi da quando ho inviato un’e-mail al Consorzio del Prosciutto di Carpegna DOP, senza ottenere risposta. Eppure, la mia richiesta era molto semplice. “Qual è la provenienza della materia prima trasformata, in termini percentuali, dalle tre regioni autorizzate dal disciplinare, che sono Marche, Emilia-Romagna e Lombardia?”.

Il Consorzio ha l’obiettivo di “tutelare e proteggere le caratteristiche e l’autenticità del Prosciutto di Carpegna DOP, preservando la tradizione secolare di un prodotto unico”, come spiegato nella presentazione sul loro sito internet. Però, se è vero che “la storia del Prosciutto di Carpegna DOP nasce all’interno del Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello, tra le verdi colline del Montefeltro”, lo è anche che in tutte le Marche si allevano pochissimi maiali. Nel 2024, ad esempio, quando la produzione di Prosciutto DOP ha toccato le 888 tonnellate, sono stati macellati in tutta la regione poco più di 25mila suini (25.892, per la precisione), appena lo 0,26 per cento dei quasi dieci milioni macellati in Italia (9.970.778) secondo i dati del Sistema Informativo Veterinario. Emilia-Romagna e Lombardia, le altre due regioni ammesse dal disciplinare, macellano in due invece quasi 7 milioni di suini, il 70% della produzione nazionale. 

Dopo aver scritto l’e-mail, sono anche stato in contatto telefonico con l’ufficio stampa, ma senza esito. E un’altra domanda è rimasta inevasa: “Qual è l’evoluzione nella produzione di Prosciutto di Carpegna DOP, secondo i dati del Consorzio?”. L’ipotesi da cui muovono queste richieste è ovviamente che se il marchio cresce (come sembrano confermare i comunicati stampa del Consorzio, che parlano di più 30% nel 2022 sul 2021 e di un aumento di poco inferiore nel 2024 rispetto al 2023), è probabile che le cosce trasformate a Carpegna arrivino dagli allevamenti intensivi di suini della Pianura Padana.1 

Le risposte che cerco, insomma, mi avrebbero aiutato a capire se quei maiali abbiano mai visto quella fitta area boschiva del monte Carpegna, l’ambiente ideale per la crescita graduale del suino pesante. Così viene descritto il mito che ha dato origine a una delle tipicità o eccellenze d’Italia, che dovrebbe avere una peculiarità: il Prosciutto di Carpegna DOP si può produrre nel territorio dell’unico Comune di Carpegna, a 750 metri sul livello del mare a piedi dell’omonimo monte Carpegna, al confine tra la Romagna e le Marche. 

Non riesco a comprendere la difficoltà di reperire e rendere pubblici questi dati, cosa che giudico quanto meno inusuale, considerando che a Carpegna c’è un unico produttore a rivendicare la DOP. 

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