“La bellezza di un giardino può essere colta anche in inverno, dipende dalla lettura che tu gli dai”. Quando Mariangela Bolla parla è una continua poesia. Il suo amore per la natura e il suo percorso volto a ritrovare sé stessa attraverso il tocco e l’ascolto della terra – un ascolto profondo, intimo, terapeutico – è fiorito in un progetto meraviglioso all’interno della storica attività famigliare, l’Agriturismo La Borina. Partiamo dalle origini. Siamo su un’area di 12 ettari di terreno a San Bonifacio, in provincia di Verona. Fu il nonno ad avviare l’Azienda Agricola per poi tramandarla al figlio Ezio che nel 1992, con il desiderio di preservare l’eredità famigliare valorizzando i talenti delle quattro figlie e della moglie, decise di trasformarla in quello che divenne uno dei primi agriturismi della regione Veneto.
Vigneti con le uve di garganega e pinot grigio per produrre il vino bianco da tavola, campi per coltivare cereali impiegati nell’alimentazione dei germani reali, specialità culinaria della casa, faraone, polli, galline e anatre mute da allevamento, orti terrazzati basati sul principio di rinnovamento della vita microbiotica del suolo senza trattamenti aggiunti, sono tra gli elementi che ad oggi vanno a comporre la preziosa circolarità produttiva interna dell’azienda per permettere alle persone di “riscoprire saperi, profumi, sapori della nostra terra” mi racconta Mariangela. Il ristorante è il cuore pulsante dove tutti questi elementi d’eccellenza si incontrano e si amalgamano per proporre un’esperienza unica dalla terra alla tavola: il delizioso vino, la pasta all’uovo fatta in casa, la genuinità del germano reale allevato con cura in modo sostenibile, accessibile solo su ordinazione, cotto lentamente allo spiedo con la legna seguendo l’antica ricetta, la freschezza della verdura e della frutta coltivata negli orti. La tradizione, interpretata e proposta in chiave sostenibile grazie allo sguardo attendo e sensibile di un’azienda a oggi tutta al femminile, diviene così quelle fondamenta solide da cui partire per nuove esplorazioni creative come quella realizzata da Mariangela con La Borina Lab il suo progetto della veranda, fattoria didattica, giardino e B&B.

“Quando l’azienda agricola divenne un agriturismo la mia vita prese per un periodo una strada diversa. Andai a studiare in Inghilterra dove mi innamorai della loro cultura soprattutto legata ai giardini”, racconta mentre prepara – nella cucinetta arredata in stile British della sua bellissima e luminosa veranda, adiacente al ristorante di famiglia – un avocado toast e un uovo in camicia tutto con materie prime sostenibili. “Quando tornai in Italia sentii il desiderio di continuare a fare esperienza in modo indipendente e così lavorai per un periodo come commerciale per un’altra azienda fino a quando mio padre venne a mancare improvvisamente. Lì iniziò per me e tutta la mia famiglia un nuovo capitolo, molto difficile”. La natura insegna che sono proprio gli inverni più rigidi a creare le condizioni necessarie affinché i germogli possano crescere e sbocciare in tutto il loro splendore.
“Decisi di tornare a lavorare con mia madre e le mie sorelle non avendo ben chiaro cosa avrei fatto, ma consapevole che stare nel ristorante non era nelle mie corde. Ripartii quindi dalla formazione e partecipai a un corso di aggiornamento per agriturismi. Lì incontrai la mia professoressa di inglese delle scuole elementari, la maestra Marisa, colei che per prima mi fece innamorare della lingua inglese. Io ancora soffrivo per la perdita di mio padre, un malessere che mi aveva completamente distaccata da me stessa. Fu lei a presentarmi Michel Barbour un agronomo francese che mi disse: Per risolvere il tuo problema devi tornare alla terra. La tua anima ti sta richiamando lì. Era in Italia per un importante progetto e mi dedicò il suo tempo per insegnarmi a riprendere contatto con la mia parte interiore attraverso il contatto con la natura. Fu incredibile. Piantare i semi, toccare la terra mi riportò alle mie radici. Ogni malessere sparì e decisi di dedicare la mia professione e la mia vita ad avvicinare quante più persone possibili a questa dimensione bellissima dove trovare pace, serenità, consapevolezza, dove sentirsi un tutt’uno con la natura”.
PUA, Una pannocchia per amica sull’economia circolare, SEMì: diffondiamoli tutti semi di piante e fiori melliferi su palline d’argilla pronte ad essere lanciate per diffondere e propagare fiori, sono tutti progetti che Mariangela ha realizzato in questi anni per bambini e bambine nella sua fattoria didattica con il desiderio di trasmettere loro la bellezza di amare e rispettare la natura per scoprire tutto il benessere interiore che può donare. “È importante fin dall’infanzia sviluppare l’ascolto delle proprie emozioni attraverso il contatto con le piante, i fiori, la terra, tutto ciò da cui originiamo. Per la fattoria didattica interagiamo con la cavallina Ginestra e l’asinello Pippo. Gli animali sentono tutto. Quando vado vicino a loro con i bambini e le bambine, la Ginestra esce dalla stalla si fa vedere, si gira e torna indietro come dire: “Tu non sei qui per me quindi ti do il contentino poi torno a farmi i fatti miei!”.






Per gli adulti invece questo luogo magico riserva altrettante sorprese a partire dalla scoperta del giardino che Mariangela ha chiamato Il tirocinio dell’attesa dove poter passeggiare e ammirare la sua coltivazione di rose così come tante altre specie di piante che con cura anno dopo anno continua a piantare e a far crescere attraverso lo scambio di semi con appassionati di giardinaggio da tutta Europa. E poi c’è la veranda dove ogni dettaglio è stato ideato da Mariangela con l’aiuto di professionisti in grado di tradurre in realtà la sua visione e dove le sue colazioni non vengono servite solo per gli ospiti del B&B, che riserva quattro camere da sogno arredate secondo il metodo feng shui , ma anche per chiunque desideri immergersi in un ambiente elegante, rilassante, per gustare una colazione o un brunch sano e rigenerante circondato dalla natura e da libri che la raccontano da diverse prospettive.
“Ho messo la colazione dalle 8 perché desidero che le persone quando vengono qui possano andare a un ritmo più lento e riposare. Tutto quello che propongo, sia dolce che salato, è fatto in casa con prodotti locali. Ci sono alcuni alimenti che seguono la filosofia ayurvedica come il ghee che realizzo utilizzando il latte fresco prodotto dalle mucche qui sui nostri monti e altre prelibatezze, come i biscotti ai petali di rose senza farina, adatti per i celiaci e per chiunque debba seguire un regime alimentare disintossicante senza però rinunciare al gusto”.

Una suggestione che nasce dall’intento di offrire alle persone esperienze che possano portare crescita interiore e benessere attraverso anche la formazione come le Cooking Class tenute settimanalmente sulla storia della cucina italiana e tutte le collaborazioni con professionisti del benessere in un’ottica olistica: eventi di yoga, nutrizionisti, corsi di ricamo ecc.. La Borina Lab è in piena fioritura e sta divenendo un luogo creativo pieno di vitalità e splendidi incontri che raccontano di quanto sia prezioso riconoscere la non dualità tra l’essere umano e la natura. Mariangela ha anche la passione per le galline e sta preparando per loro, sempre in collaborazione con altri professionisti, un accogliente pollaio basato sulla proporzione aurea secondo la successione di Fibonacci, matematico del Rinascimento. “Come fa la natura a essere così perfetta? C’è tanto che dobbiamo ancora imparare. Ogni giorno mi aiuta a riconnettermi all’essenza, a rimanere concentrata sul momento presente, a percepire una condizione interiore senza giudizi né paure. Ti rendi conto che tutto quello di cui abbiamo bisogno è già dentro di noi e lei ti aiuta a rivelarlo”.