Reportage
Grandi famiglie austriache
The Healthy League of Gentlemen

Tre padri, tre figli, cinque ristoranti

Testo di
Andrea Petrini
Foto per Der Seehof di
Anna Aicher
Foto per Mühltalhof di
Andreas Balon
Foto per Mraz & Sohn di
Lisa Edi
Da Cook_inc N. 38
The Healthy League of Gentlemen
22 minuti

Felix, Lukas e Philip, li conoscete bene. Trentenni di buona famiglia in Austria, a casa loro, sono più famosi di Gesù Cristo stesso – per dirla come John Lennon a proposito dei Beatles. Renaissance Boys e Re Mida non ne scappellano una: cucinano, fanno happenings, performance, installazioni, mostre d’arte contemporanea, pop ups e one night stands a ripetizione, mezze sfilate di moda con marche di street wear, Public Possession in primis. E mai sgarrarono dal 2020 in poi l’annuale appuntamento nelle migliori librerie mondiali con la loro rivista, The Healthy Times, riprendente il vezzo della Gazzetta d’informazione come pure il nome della loro associazione di culturali natural born agitatori. Mica roba di nicchia, qui si parla di pubblicazioni di punta che dal primo liminale numero sfoggiano, per la quarta di copertina, tanto per capirci, una pagina pubblicitaria di Balenciaga. Altro che gruppuscoli underground. Gli Healthy Boy Band, un supergruppo di compari – Felix, Lukas (alias Lukki) e Philip (alias Philou) – tutti figli di. Di grandi cuochi, padri emblematici di un’Austria che nel corso dell’ultimo ventennio non smise mai di rimboccarsi le maniche, sgomitando di brutto, per farsi strada tra Francia e Germania.

Rivendicando il diritto a un angolino tutto loro sul mappamondo della nuova geopolitica culinaria. 

Basta coi giovinastri, largo ordunque ai loro Grandi Vecchi: Helmut Rachinger una crema di ragazzone e che squisita persona! Markus Mraz, il super bel tenebroso! E pure Sepp Schellhorn, proprio lui (anche se di fatto, in carne e ossa, noi non l’abbiamo mai incontrato). Tre Padri ben poco Padroni, stra-fieri della loro insigne prole. Pure questo potrebbe essere un supergruppo, una Dad Band, ma solo putativa, virtuale, perché i tre che noi qui battezziamo The Healthy League of Gentlemen, tutti insieme appassionatamente non si sono radunati. Allora, perché chiamarli così? Per l’omaggio evidente al serial televisivo della BBC, The League of Gentlemen che per quattro stagioni, dal 1999 al 2002 e poi nell’omonimo sequel hollywoodiano con Sean Connery dell’anno successivo, tracciò le storie incrociate, tra il surreale e la cronaca sociale, d’un remoto villaggetto britannico. Una storia collettiva, corale, che coinvolge – per il nostro bene comune – varie generazioni.

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