Il flamenco è uno dei tratti distintivi della Spagna che ha oltrepassato il maggior numero di confini ed è penetrato più in profondità. Madrid può vantarsi di essere una delle culle di quest’arte, talmente legata alla gastronomia al punto da diventare un’attrazione importante quasi quanto lo spettacolo stesso. Uno dei più iconici e rinomati è il Corral de la Morería, che non è solo il tablao di flamenco più famoso e prestigioso del mondo, ma anche l’unico con un ristorante gastronomico premiato con una stella Michelin e tre Soles dalla Guida Repsol. Situato a Las Vistillas, al centro del quartiere La Latina nel cuore della Madrid de los Austrias, questo tempio del flamenco – che fonde il canto e la danza con l’alta cucina – è presente nelle più importanti guide turistiche del mondo ed è stato inserito nel libro de The New York Times 1000 Places to See Before You Die (che seleziona i luoghi più emblematici del pianeta), posizionandosi in cima alla lista di Madrid, addirittura davanti al Museo del Prado, al Palazzo Reale e al Museo Reina Sofía.

Oltre mezzo secolo di arte
Il locale, che era appartenuto ai Duchi d’Alba, ha una superficie di 120 metri quadrati e mantiene la sua essenza da 68 anni. Lo staff è composto da oltre venti persone e nel ristorante-tablao c’è posto per 120 commensali suddivisi in due turni di cena. Ci sono quattro tipi di menu degustazione di quattro portate che vengono serviti nella grande sala da pranzo, e poi ce n’e un altro più lungo, di nove portate, che si può gustare solo nel ristorante gastronomico con tre tavoli per otto commensali. “Lavoriamo in modo da riuscire a mantenere i tempi dei menu in una griglia in cui tutto si incastra perfettamente, d è qualcosa che richiede formazione”, spiega il direttore generale Armando del Rey, che ci mostra con orgoglio la collezione di fotografie di personaggi noti che decorano le pareti del foyer del locale.

Una fama che ha superato le frontiere
Nel corso della sua storia, è diventato un luogo visitato dalle personalità più illustri di tutto il mondo di passaggio nella capitale spagnola. L’elenco delle celebrità è infinito e comprende star della musica, attori di Hollywood, presidenti internazionali, uomini d’affari e membri di famiglie reali. Tra gli aneddoti che Armando ci racconta c’è quello dello scià di Persia e di Soraya. “Erano seduti e qualche tavolo dietro di loro c’era Farah Diba, allora studentessa; lei chiese a mio padre se potesse presentargli lo scià…, e due anni dopo si sposarono”. O la serata di flamenco di John Lennon, che impressionato dalla bravura del chitarrista che si esibiva quella sera rimase fino alle prime ore del mattino nel seminterrato a imparare gli accordi della chitarra spagnola. Memorabili anche le notti folli di Ava Gardner, che si sedeva in un angolo e iniziava sempre con un bicchiere di sherry. O le visite segrete di Che Guevara tra gli altri. Tutto questo ha contribuito a creare un alone mitico e la storia del Corral de la Morería ha superato le frontiere nazionali”.

Alta cucina con il miglior spettacolo di flamenco
È un’emozione entrare in questa cattedrale del flamenco che, fin dalla sua apertura nel 1956, non solo ha ospitato i migliori artisti, offrendo ogni sera uno spettacolo di altissima qualità, ma è stata anche pioniera nel combinare l’alta cucina con il miglior spettacolo di flamenco. Un’eredità familiare che viene mantenuta con amore da Juan Manuel e Armando del Rey, i figli dei creatori – Manuel (deceduto e proveniente da una famiglia di albergatori) e Blanca del Rey (una delle più importanti ballerine e coreografe di flamenco) – che oggi si occupano della gestione dell’istituzione, che continua a offrire la massima qualità, non solo artistica ma anche gastronomica, senza perdere l’essenza che rende unico il Corral de la Morería.

David García
Per questo motivo, anno dopo anno, si sono migliorati fino a fare il salto di qualità. Di recente si sono avvalsi della consulenza e della collaborazione di chef rinomati come José Luís Esteban (Lágrimas Negras), Salvador Brugués e il pasticcere Jordi Puigvert (Les Cols, Alquimia), che hanno aggiornato e arricchito la loro offerta gastronomica. In questo processo crescita culinaria, sette anni fa è entrato a far parte della direzione della cucina lo chef basco David García, formatosi alla scuola di Martín Berasategui passando per elBulli. David ha trovato il luogo perfetto per creare piatti d’avanguardia rispettando le radici della cucina tradizionale. Oggi, il Corral de la Morería ha un’anima ammaliante e ogni sera è un’esperienza gastronomica e artistica unica. Non è cambiato quasi nulla nel corso degli anni, se non per la ristrutturazione della cucina, che è stata modernizzata per ospitare un team di alto livello. Chef di tutto il mondo: Daniel Humm, Ferrán Adriá, Albert Adriá, Andoni Aduriz, Oriol Castro, Mateu Casañas, Eduard Xatruch, Mario Sandoval, tra gli altri, sono stati in questo ristorante e tutti sono rimasti piacevolmente sorpresi dalle attrezzature.

Al tablao hanno ballato artisti di fama mondiale
Armando del Rey racconta che quando suo padre creò il tablao, sei decenni fa, era già un visionario perché fu il primo, all’epoca, a inserire una gastronomia di alto livello in stile francese. “Tutti i camerieri erano vestiti con la coda e a cena servivamo caviale, thermidor di aragosta, brioche di controfiletto…. avevamo spettacoli di grande prestigio e il tablao ha ospitato artisti internazionali come Pastora Imperio, Antonio Gades, Paco de Lucía, Rudolf Nureyev e Isabel Pantoja, che ha iniziato qui. Mio padre sapeva trattare molto bene gli artisti. Oggi è mia madre, la ballerina Blanca del Río (Medaglia d’Oro al Merito delle Belle Arti), a occuparsi della direzione artistica, portando ogni settimana nel tablao il meglio del flamenco che esiste. Ogni settimana cambiamo completamente il programma, ma abbiamo sempre con noi protagonisti del flamenco di oggi”.

Una delle migliori cantine di sherry del mondo
Uno dei pilastri del Corral de la Morería è la sua vasta cantina, con più di 2.000 referenze, tra cui la sua speciale collezione di oltre 1.200 etichette di vini fortificati di Jerez e Montilla-Moriles, con vere e proprie gemme, perché molte di esse appartengono ad aziende che non esistono più. È senza dubbio la cantina di sherry più importante del mondo, creata con passione da Juan Manuel del Rey. Ora ne è responsabile il sommelier Santiago Carrillo (Miglior Sommelier 2023) che, oltre a essere un grande conoscitore, è un super appassionato di vini fortificati.