Passeig de Gràcia, la via più golosa di Barcellona
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Passeig de Gràcia, la via più golosa di Barcellona
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Il Passeig de Gràcia, la via più signorile di Barcellona, ha compiuto due secoli. Questo viale situato nel cuore della città, lungo 1,5 chilometri (inizia a Plaça Catalunya e termina a Diagonal) vanta fino a sette stelle Michelin, è l’arteria d’Europa dei ristoranti più brillanti, ma ci sono anche altri spazi molto interessanti che offrono una cucina vivace, divertente e di qualità per mangiare bene e a buon prezzo. Ne è prova il fatto che da sette edizioni si svolge con grande successo il Paseo de gourmets, un festival gastronomico di primavera in cui, per dieci giorni, il viale e le strade adiacenti offrono diverse proposte dei venti ristoranti più eccellenti della zona. Sia i locali che i turisti possono scoprire il percorso di piatti, menu gourmet, panini d’autore, pasticceria creativa, esperienze gastronomiche e cocktail.

Il percorso gastronomico con il maggior numero di stelle Michelin
Con questo potenziale culinario, iniziamo il nostro tour di questa famosa strada, la versione mediterranea degli Champs Elysées. La prima tappa è l’Hotel Monument, situato in un palazzo pre-modernista. È l’unico hotel del Paese con quattro stelle Michelin, tre per Lasarte e una per Oria. Alla guida di Lasarte ci sono Martín Berasategui, lo chef spagnolo con il maggior numero di stelle Michelin (12*), e Paolo Casagrande, “lo chef delle emozioni”, figlio del Veneto, nato come chef nei Paesi Baschi, ma che ha trovato casa nella capitale catalana. L’esperienza gastronomica, a scelta tra menu del pranzo o menu degustazione, è diversa a seconda della stagione, ma sempre sublime. Nello stesso hotel, spicca il ristorante stellato Oria, anch’esso gestito dallo chef basco e dal suo discepolo Xabier Goicoetxea.

Dall’altra parte della strada si trova l’esclusivo Mandarin Oriental Hotel. Il suo ristorante Moments, due stelle Michelin, è guidato da Carme Ruscalleda e da suo figlio Raül Balam. Il menu offre una cucina molto catalana, ma allo stesso tempo innovativa, ricca di piatti succulenti. È un viaggio gastronomico attraverso la Penisola Iberica seguendo il percorso della gara ciclistica La Vuelta, che vi immerge nel patrimonio culinario di ogni tappa della corsa.

In cima al Passeig de Gràcia si trova l’hotel Casa Fuster. Al primo piano c’è il ristorante Aleia, premiato con una stella Michelin. La sua cucina a quattro mani ha il timbro degli chef Paulo Airaudo e Rafa de Bedoya, che creano una perfetta armonia tra prodotti di stagione e tecniche di cottura portate alla massima espressione.

In una posizione privilegiata incontriamo l’imponente Hotel Majestic & Spa. Questa struttura iconica, inaugurata nel 1918, è stata il primo hotel a cinque stelle di Barcellona ed è stata testimone della trasformazione di questo famoso viale. Nel corso degli anni, è stata anche un punto di riferimento per la borghesia catalana in cerca di lusso e raffinatezza. La proposta gastronomica si concentra nel ristorante Solc, che ha il sigillo dello chef Michelin Nandu Jubany, ed è gestito dagli chef David Romero (El Celler de Can Roca) e Luís Llamas (Neura). Il menu è un omaggio ai prodotti che la natura offre alla cucina catalana fin dall’antichità, basato su ricette che rispettano ed esaltano i sapori e le consistenze di ogni materia prima.

Altri luoghi dove mangiare bene a buon prezzo
Oltre ai ristoranti situati negli hotel di lusso, possiamo trovare anche altri locali più accessibili per il nostro portafoglio, ma che offrono un’eccellente qualità culinaria. Su questo asse, in un vicolo, spicca il ristorante El Nacional, situato in uno spettacolare edificio nato dalla ristrutturazione di un vecchio garage degli anni 50. Entrando, si ha la sensazione di entrare in un open space in cui si trovano quattro ristoranti e quattro bar, tutti sotto lo stesso tetto modernista. Ci sono due opzioni “casual”: una è La Tapería, con un ampio menu di tapas; mentre a La Parada si possono gustare insalate, pasta, piatti salutari o semplicemente un caffè e una torta. Come spazio gastronomico e, soprattutto, per gli amanti della carne, La Brasería è la migliore opzione per trovare manzo o bue iberico stagionato. Vengono serviti alla griglia, ma anche nel forno a legna o sulla piastra. Per chi preferisce il pesce, invece, c’è La Llotja, uno spazio luminoso e dall’aspetto marittimo dove si può scegliere tra pesce e frutti di mare. Sono grigliati, al forno, al sale, al vapore, in carpaccio, alla tartara… e con diversi accompagnamenti di insalate o verdure.

La cucina dei modernisti
Passeggiando lungo i marciapiedi di questo viale, non si può fare a meno di essere avvolti da un’atmosfera di eleganza e raffinatezza. Proprio al piano rialzato della Casa Milà, meglio conosciuta come La Pedrera, si trova il Café de la Pedrera, un ristorante in stile bistrot che richiama la cultura gastronomica e architettonica di Barcellona. L’arredamento modernista, il soffitto ondulato che imita il mare con le sue onde fanno di questo locale storico un luogo pieno di personalità ed eleganza da non perdere. Contrariamente a quanto può sembrare, è abbastanza accessibile e si può gustare un menu a buon prezzo fatto con prodotti di qualità e speciali come l’opera di Gaudí.

Un faro peruviano-giapponese
Se invece vi piace la cucina Nikkei, molto di moda a Barcellona, vale la pena andare al ristorante Nikkei di Passeig Escribà, aperto tre mesi fa. Situato in un seminterrato basso della famosa passeggiata, a cui si accede tramite una scala metallica, troviamo un ristorante spazioso con un grande bar e due sale decorate con calligrafie dipinte a mano dall’artista giapponese Mitsuru Nagata. A capo della cucina c’è lo chef peruviano Roberto Sihuay che, insieme all’imprenditore e chef Joan Escribà, propone un menu di piatti caldi e freddi (sushi, temaki, tempura, antipasti caldi, Josper e piatti wok). Un ricettario peruviano, ma con ingredienti e tecniche giapponesi, che punta sui prodotti locali, come la bionda galiziana per l’uramaki, i gamberi per il ceviche caldo, o la spalla di maiale iberico alla griglia, che viene servito con salsa ramen, aji amarillo e prugna giapponese. Per finire, è d’obbligo un cocktail e il pisco la fa da padrone.


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