Due passi, sempre più erti, sempre più belli. Il fiatone sale, ma il cielo si fa più nitido e l’aria più fresca anche se il caldo dell’estate inizia a farsi sentire. La chiamano viticoltura eroica, quella dei produttori che lavorano su forti pendenze e terreni impervi, per cui la mano dell’uomo è l’unica in grado di lavorarla. Si può trovare in diverse zone d’Italia e alcune aree montuose o marittime hanno queste caratteristiche. Poco tempo fa sono stata in visita presso la cantina Grosjean, vicino ad Aosta in Valle d’Aosta, area montuosa per eccellenza caratterizzata da terreni impervi. Grosjean è una cantina giovane, ma estremamente solida e ben conosciuta sul territorio italiano. Produttrice di vino in Valle d’Aosta dal 1600, la famiglia Grosjean ha saputo coniugare perfettamente nel tempo – in vigna e in cantina – storia, tradizione, inventiva e innovazione. La trasformazione nell’azienda di oggi è iniziata negli anni 60 del secolo scorso, con Nonno Dauphin che decide di investire completamente nell’attività vitivinicola arrivando a imbottigliare il proprio vino di ciliegiolo, presentato con successo all’Exposition des Vins du Val d’Aoste nel 1968. Negli anni successivi i figli Vincent, Giorgio, Marco, Fernando ed Eraldo si specializzarono nei vari ambiti dell’azienda consolidandola.

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