Libri
cibo per tutti
L’appetito di Serena Guidobaldi
Una chiacchierata con l’autrice sul libro incentrato sui mercati degli avanzi alimentari di fine ’700/inizio ’800 a Parigi e Roma
Recensione di
Raffaella Prandi
Da Cook_inc N. 27
L’appetito di Serena Guidobaldi
9 minuti

L’appetito

Serena Guidobaldi con illustrazioni di Giuseppe Palumbo
Eris Edizioni, 2020

“Ma lei chi cerca: la sceneggiatrice di fumetti, la cuoca, la guida turistica o la giornalista?” 

Serena se la ride ricordando una scena del film Troppo Forte, in cui Carlo Verdone nei panni di Oscar Pettinari cercando l’avvocato Giangiacomo Pignacorelli (interpretato da Alberto Sordi), trova il portiere del palazzo che gli chiede: “Ma lei chi cerca? Il maestro, il medico, l’avvocato o il veterinario?”. “Quella scena mi fa schiantare, mi ci rivedo in pieno, soprattutto quando la zia di Pignacorelli afferma: ogni volta che Giangiacomo cambia mestiere non riconosce più i suoi clienti. Ecco, io sono Pignacorelli”. 

Per chi la conosce da anni, in effetti Serena è così e il suo libro appena uscito, L’Appetito, è lo specchio di queste sue tante personalità: giornalista, scrittrice, fumettista, cuoca, narratrice… Sono infatti cibo, storia, ricerca i caratteri del contenuto, ma anche, a livello di stile, l’umorismo e il gioco linguistico, il tutto condensato in un romanzo che ha visto una gestazione di oltre dieci anni scritto poi nell’imbuto di un solo mese. Tutte le forme narrative possibili vi vengono sperimentate tranne quella classica, includendo anche il linguaggio cinematografico. Già, perché non si è mai visto un romanzo con i titoli di coda e gli extra, come quando, finito il film, ti mostrano i fuori scena o le parti tagliate.

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