Ben Shewry

2,00

Cook_inc. 2

BIG BEN SHEWRY

  • Testo di Andrea Petrini
  • Foto di Colin Page

Ne conoscete tanti di chef umanisti? Ben Shwery lo è di sicuro. La trentina del bravo ragazzo, lo sguardo increspato di curiosità, ha qualcosa dell’outsider. Anche se in fase con quella cucina di poesia – da intendere come Pasolini intendeva un tempo il “cinema di poesia” – che commenta il suo tempo. Tra Andoni e Lopriore, Crippa e Daniel Patterson, Ben viene da lontano. Da Melbourne, una città a misura umana che gli assomiglia tanto: aperta, colta, rilassata, cosmopolita e friendly. Città artistica, universitaria e controculturale.

Big Ben Shewry cucina come certi fotoromanzieri fanno dell’autofiction. L’apporto autobiografico, il cantico dei prodotti, la melopea marina che irriga il suo respiro creativo, il richiamo della foresta…

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