Barbara Lynch

2,00

Cook_inc. 9

Quenelle d’acciaio: vita e momenti di Barbara Lynch

  • Testo e foto di Carla Capalbo

Quando, nell’agosto del 2013, la chef bostoniana Barbara Lynch salì timidamente sul palco del MAD Food Symposium di Copenhagen per il suo intervento, erano pochi quelli del pubblico, 600 professionisti del cibo e giovani chef, a sapere che fosse l’unica donna al mondo a gestire ben sette ristoranti più un catering aperti da lei stessa, con un fatturato annuo di 24 milioni di dollari. Né, date le sue umili origini, quanto improbabile fosse per lei l’idea di gestire qualunque cosa. In realtà, sembra lei stessa la prima a stupirsene.

“Mi sono sentita domandare tante di quelle volte se sono sana di mente”, inizia. “Sono pazza? Quando stavo per aprire il mio primo ristorante, 15 anni fa, ero pazza? Dovevo trovare 2 milioni di dollari e vivevo, io, ultima di sette figli, con mia madre in una casa popolare. Dovevo al fisco americano 75.000 dollari (sa Dio perché!). Ma a chi diavolo verrebbe in mente di aprire una macelleria senza sapere nemmeno come si macella? O un banco carni in un wine bar? A Boston, poi. Chi aprirebbe quello che sarebbe diventato il più lussuoso e raffinato ristorante della città durante la peggiore crisi economica degli ultimi decenni? Io. Non mi stancherò di domandarmi: è fortuna, questa? Non fanno altro che ripetermi: ‘Sei così fortunata. Che fortuna che hai avuto’. O, piuttosto, avrò forse avuto fegato? Ho le palle, io!”. […]

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